Canili Cronaca SOS Animali Rifugio sotto sequestro, la difesa: “Siamo dediti al salvataggio, faremo chiarezza”. Di PetNews24 Scritto: 24 Settembre 2025 4 minuto/i di lettura Il rifugio per animali “Il Bosco di Archimede” di Capannoli è al centro di un’indagine avviata a inizio settembre dai Carabinieri Forestali di Pontedera. L’accusa mossa alla struttura riguarda la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Erano ospitati nel rifugio 27 cani, 3 maiali, 3 capre e 12 pecore, tutti affidati all’ENPA per una successiva ricollocazione dopo il sequestro. L’organizzazione di volontariato si difende, sottolineando come “Il Bosco di Archimede” sia nato nel 2016 per iniziativa di Heleana Casini e un gruppo di volontari. Il suo scopo, fin dalla fondazione, è stato quello di salvare animali da abbandono, maltrattamento o sfruttamento, curandone il recupero e facilitandone le adozioni responsabili. L’associazione opera senza scopo di lucro, sostenendosi esclusivamente grazie alle donazioni. La vicenda si inserisce in un contesto già complesso per il rifugio. A novembre 2024, l’ODV aveva lanciato una raccolta fondi per acquistare un nuovo terreno, a seguito di un esproprio e un ordine di demolizione da parte del Comune, una “situazione delicata” come l’aveva definita il sindaco Arianna Cecchini. Il recente sequestro rappresenta l’ultimo capitolo di queste difficoltà. “Negli anni, grazie all’impegno di volontari e sostenitori, centinaia di animali sono stati salvati, curati e ricollocati in nuove famiglie,” dichiara “Il Bosco di Archimede” in una nota. L’associazione sottolinea la “correttezza e dedizione” che hanno sempre contraddistinto il loro operato. Tuttavia, recenti iniziative giudiziarie hanno scatenato una “indecorosa campagna d’odio” sui social media e amplificata da alcuni organi di stampa. “Siamo pronti a difendere il nostro operato, realizzato sempre con i mezzi limitati a nostra disposizione, in tutte le sedi istituzionali competenti,” afferma il rifugio. L’associazione si dice “certa” di poter chiarire ogni aspetto della vicenda, ma definisce “profondamente ingiuste e offensive” le aggressioni verbali e gli articoli che hanno descritto la struttura come un “lager”. Particolare disappunto è espresso per un comunicato di dissociazione firmato da diverse associazioni, molte delle quali, a loro dire, non hanno mai avuto contatti o visitato il rifugio. Per questo motivo, “Il Bosco di Archimede” si riserva di intraprendere “ogni opportuna azione legale” contro tali diffamazioni. L’associazione avverte inoltre che chiunque dovesse diffamare pubblicamente l’organizzazione o i suoi volontari sarà chiamato a risponderne legalmente, a tutela della propria reputazione e di chi opera gratuitamente per gli animali.