Attualità Curiosità Bellezza in pericolo: la tutela della fauna. Di PetNews24 Scritto: 4 Marzo 2025 3 minuto/i di lettura L’assegnazione di priorità nella protezione degli animali spesso riflette una preferenza per le specie considerate attraenti o mediatiche. Questo può portare a una disparità nell’allocazione di risorse e sforzi di conservazione, con conseguenze potenzialmente negative per la biodiversità nel suo complesso. La ricerca condotta dalle Università di Hong Kong e Firenze, e pubblicata su PNAS, evidenzia che i finanziamenti per la tutela delle specie animali sono fortemente sbilanciati. La maggior parte delle risorse viene assegnata a poche specie di grandi dimensioni, lasciando in ombra molte altre. È sconcertante constatare che il 94% delle specie a rischio di estinzione non riceve alcun tipo di finanziamento. Le specie più carismatiche, come elefanti, leoni, orsi polari e tartarughe marine, monopolizzano i fondi, mentre la maggior parte della biodiversità, rappresentata da anfibi, invertebrati, piante e funghi, viene ignorata. Le cifre parlano chiaro: piante e invertebrati ricevono solo il 6,6% dei finanziamenti ciascuno, mentre funghi e alghe sono quasi completamente ignorati, con meno dello 0,2% dei fondi. Questa disparità si riflette anche all’interno del regno animale, dove le specie considerate ‘brutte’ o ‘pericolose’, come pipistrelli, serpenti e molti insetti, ricevono scarsi finanziamenti. Al contrario, i mammiferi di grossa taglia, nonostante rappresentino solo un terzo delle specie minacciate, assorbono l’86% dei fondi. Il ricercatore auspica una riallocazione delle risorse per una conservazione più equa. Uno studio scientifico conferma la disparità nell’attenzione e nei finanziamenti dedicati alla conservazione delle specie animali. Le specie carismatiche, come quelle menzionate, tendono a ricevere maggiore visibilità e supporto rispetto a specie meno appariscenti ma essenziali per la funzionalità degli ecosistemi. Questa tendenza solleva interrogativi sull’efficacia delle strategie di conservazione e sull’importanza di una visione più ampia della biodiversità.