Ambiente Cronaca Abbattimento lupi: una soluzione illusoria contro le predazioni? Di PetNews24 Scritto: 15 Maggio 2025 7 minuto/i di lettura Si dice lupo. Fino all’altro ieri venivano alla mente leggende e favole. Oggi l’antenato selvaggio dei cani di casa, tornato a ricolonizzare montagna e pianura, dopo la violenta e quasi totale eradicazione nella prima metà del Novecento, è un «caso». Il lupo, un tempo evocatore di leggende e favole, è oggi al centro dell’attenzione pubblica a causa dei danni agli allevamenti e delle discussioni sulla sua protezione. La recente revisione dello status di protezione da parte dell’Unione Europea ha generato opinioni contrastanti: alcuni esultano per la possibilità di abbattimenti più facili, mentre altri, come il biologo Luigi Boitani, sostengono che le nuove regole non cambieranno sostanzialmente la situazione. Secondo Boitani, professore emerito alla “Sapienza” di Roma e presidente della Large Carnivore Initiative for Europe, il lupo continuerà a essere protetto e gli abbattimenti saranno possibili solo in casi specifici, come per esemplari problematici o dannosi. “Non ci sarà un ‘fuoco libero'”, afferma Boitani, sottolineando che gli abbattimenti dovranno essere autorizzati e motivati. Boitani spiega che ridurre il numero di lupi non risolverà il problema dei danni agli allevamenti, poiché il predatore si autoregola e cerca cibo in base alle necessità. “Eliminare le predazioni richiederebbe di fare fuori tutti i lupi”, afferma, “il che non è permesso trattandosi di specie protetta”. Il biologo critica anche la demagogia politica che dipinge il lupo come un “nemico esterno” e sostiene che la soluzione ai problemi causati dai lupi sia l’applicazione corretta di misure preventive, come cani da guardia e recinti elettrificati. “Il lupo è un caso politico”, afferma, “e la sua gestione richiede un compromesso tra le esigenze dei pastori e quelle dei conservazionisti”. Boitani sottolinea inoltre che il vero rischio per i lupi non è rappresentato dagli abbattimenti autorizzati, ma dall’uso di veleni, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per tutte le specie selvatiche e domestiche. “Il veleno distrugge tutto”, avverte. In Italia, la popolazione di lupi è stimata intorno ai 3.500 esemplari, ma Boitani sottolinea che il numero in sé non è significativo, quanto piuttosto lo spazio e il danno che causano. “La specie è qui per restare”, conclude, “e la sua gestione richiede un approccio razionale e compromesso tra le diverse esigenze”. Risposta Meta AI: Il lupo, un tempo evocatore di leggende e favole, è oggi al centro dell’attenzione pubblica a causa dei danni agli allevamenti e delle discussioni sulla sua protezione. La recente revisione dello status di protezione da parte dell’Unione Europea ha generato opinioni contrastanti: alcuni esultano per la possibilità di abbattimenti più facili, mentre altri, come il biologo Luigi Boitani, sostengono che le nuove regole non cambieranno sostanzialmente la situazione. Secondo Boitani, professore emerito alla “Sapienza” di Roma e presidente della Large Carnivore Initiative for Europe, il lupo continuerà a essere protetto e gli abbattimenti saranno possibili solo in casi specifici, come per esemplari problematici o dannosi. “Non ci sarà un ‘fuoco libero'”, afferma Boitani, sottolineando che gli abbattimenti dovranno essere autorizzati e motivati. Boitani spiega che ridurre il numero di lupi non risolverà il problema dei danni agli allevamenti, poiché il predatore si autoregola e cerca cibo in base alle necessità. “Eliminare le predazioni richiederebbe di fare fuori tutti i lupi”, afferma, “il che non è permesso trattandosi di specie protetta”. Il biologo critica anche la demagogia politica che dipinge il lupo come un “nemico esterno” e sostiene che la soluzione ai problemi causati dai lupi sia l’applicazione corretta di misure preventive, come cani da guardia e recinti elettrificati. “Il lupo è un caso politico”, afferma, “e la sua gestione richiede un compromesso tra le esigenze dei pastori e quelle dei conservazionisti”. Boitani sottolinea inoltre che il vero rischio per i lupi non è rappresentato dagli abbattimenti autorizzati, ma dall’uso di veleni, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per tutte le specie selvatiche e domestiche. “Il veleno distrugge tutto”, avverte. In Italia, la popolazione di lupi è stimata intorno ai 3.500 esemplari, ma Boitani sottolinea che il numero in sé non è significativo, quanto piuttosto lo spazio e il danno che causano. “La specie è qui per restare”, conclude, “e la sua gestione richiede un approccio razionale e compromesso tra le diverse esigenze”.