Attualità Salute e benessere Animali domestici antistress: un toccasana, se non fosse per gli umani. Di PetNews24 Scritto: 24 Marzo 2025 3 minuto/i di lettura Il mondo occidentale è notoriamente diviso tra amanti dei gatti e amanti dei cani, con preferenze spesso ben definite. Tuttavia, uno studio condotto da Patricia Pendry della Washington State University, che ha coinvolto 249 studenti universitari suddivisi in quattro gruppi, ha dimostrato che l’interazione quotidiana di soli 10 minuti con cani e gatti può ridurre significativamente i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Curiosamente, la maggior parte dei media ha riportato la notizia enfatizzando solo il ruolo dei gatti, con titoli come «Avere un gatto riduce lo stress, lo dice la scienza. E i cani, quindi? Non è certo una novità: già nel 1991 uno studio aveva evidenziato i benefici degli animali domestici sulla pressione sanguigna, un indicatore dello stress. Nel 2003, ulteriori ricerche confermarono che la loro presenza aumenta i livelli di ossitocina, l’ormone del benessere, e riduce il cortisolo, l’ormone dello stress. Da qui la diffusione della pet therapy, utilizzata per supportare bambini e adulti con ansia o depressione. In fondo, è un’intuizione comune: la compagnia di un animale migliora il nostro stato d’animo. Alcuni, però, hanno decisamente esagerato. Michael Jackson, ad esempio, adottò uno scimpanzé di nome Bubbles (ancora in vita), che crescendo, durante un gioco, pare gli abbia dato un pugno sul naso, portandolo a separarsene. Mike Tyson, dal canto suo, scelse una tigre come animale domestico, per poi rendersi conto che non era esattamente un gatto (nonostante l’immagine di Tyson con una tigre avesse un certo fascino). Curiosamente, il nostro più rinomato neuroscienziato, leader del gruppo di ricerca dell’Università di Trento, ha una passione per il formicaleone. Questo animale, che non è né una formica né un leone, bensì una larva di insetto Neuroptero, costruisce intricate trappole di sabbia a forma di cono (oggetto di studio per la loro architettura). Lo scienziato ne tiene sempre uno sulla scrivania, battezzandolo Emilio. Con distacco scientifico, ogni Emilio defunto viene sostituito. Ma, in fondo, il vero ostacolo per noi umani è la relazione con gli altri esseri umani.