Attualità Mondo Etanolo e natura: il sorprendente consumo di alcol tra gli animali. Di PetNews24 Scritto: 11 Novembre 2024 4 minuto/i di lettura Negli ultimi anni, le ricerche sul consumo di alcol da parte degli animali sono aumentate rapidamente: sappiamo, ad esempio, che l’etanolo è apprezzato da scimmie, criceti ed elefanti. Finora, però, questi episodi sono stati considerati come semplice curiosità, e l’alcol è stato visto come una peculiarità del comportamento umano più che animale. Un nuovo studio pubblicato su Trends in Ecology & Evolution , però, suggerisce che questo approccio sia stato troppo antropocentrico e che, in realtà, il consumo di alcol sia molto più comune nel regno animale di quanto si sia ritenuto finora, sia che si tratti di una scelta volontaria o di un’assunzione casuale. Lo studio rivela che l’etanolo, conosciuto anche come alcol etilico e responsabile delle nostre ubriacature, ha iniziato a essere presente sulla Terra in forma “consumabile” circa 100 milioni di anni fa. Questo coincide con l’evoluzione delle prime piante a fioritura, che hanno iniziato a produrre frutti capaci di fermentare e contenere così una certa percentuale di alcol. In molti casi, la concentrazione di alcol in questi frutti non supera il 2%, ma in frutti molto maturi può superare anche il 10%. Numerosi animali consumano nettare e frutta fermentati, e lo studio suggerisce che la capacità di degradare e metabolizzare l’etanolo sia emersa proprio come risposta all’abbondanza di questo tipo di alimento alcolico. In teoria, un animale ubriaco non è al massimo delle sue capacità: da un punto di vista evolutivo, ad esempio, una scimmia che deve saltare da un ramo all’altro è certamente meno avvantaggiata se è sotto l’effetto dell’alcol rispetto a una che è sobria. Per quale motivo, allora, il consumo di alcol è così diffuso anche nel regno animale? Le motivazioni sono diverse: prima di tutto, l’alcol è una fonte di calorie. Inoltre, i composti odorosi prodotti durante la fermentazione potrebbero aiutare gli animali a localizzare più facilmente il cibo. L’etanolo ha anche effetti medicinali: ad esempio, protegge le larve dei moscerini della frutta dai parassiti. Infine, l’alcol stimola la produzione di endorfine e dopamina, sostanze che favoriscono il rilassamento e potrebbero avere effetti sociali positivi. Sebbene siano necessari ulteriori studi per chiarire appieno il fenomeno, il messaggio è chiaro: il consumo di alcol in natura non è esclusivo degli esseri umani, ma una pratica comune a molte specie animali.