Cronaca SOS Animali Lessinia. Legambiente condanna l’abbattimento di un lupo: “Serve prevenzione, non fucili”. Di PetNews24 Scritto: 22 Settembre 2025 4 minuto/i di lettura Legambiente esprime “profonda condanna e preoccupazione” per l’abbattimento di un lupo maschio adulto in Trentino, avvenuto in Lessinia vicino a Malga Boldera. L’animale era stato ritenuto responsabile di un tentativo di predazione su un bovino. L’associazione ambientalista definisce l’uccisione un “grave passo indietro nella gestione della fauna selvatica” e sottolinea che “servono prevenzione e conoscenza, non fucili”. Stefano Raimondi, responsabile nazionale biodiversità di Legambiente, spiega che gli abbattimenti, anche se autorizzati, rischiano di compromettere l’equilibrio ecologico, la coesistenza con gli allevatori e la percezione pubblica verso una specie a rischio. “Prima di ricorrere a misure estreme come l’abbattimento, è fondamentale che vengano messe in campo tutte le azioni preventive possibili”, dichiara Raimondi. La scienza, infatti, non dimostra che l’eliminazione di singoli esemplari riduca le predazioni sul bestiame, anzi, potrebbe produrre l’effetto contrario. Secondo Legambiente, la politica dovrebbe adottare un approccio basato sulla scienza e sulla prevenzione, abbandonando la logica punitiva che non risolve i conflitti, ma che rischia di aumentare la tensione sociale e mettere a rischio la conservazione di una specie cruciale per l’ecosistema. Legambiente esprime “profonda condanna e preoccupazione” per l’abbattimento di un lupo maschio adulto in Trentino, avvenuto in Lessinia vicino a Malga Boldera. L’animale era stato ritenuto responsabile di un tentativo di predazione su un bovino. L’associazione ambientalista definisce l’uccisione un “grave passo indietro nella gestione della fauna selvatica” e sottolinea che “servono prevenzione e conoscenza, non fucili”. Stefano Raimondi, responsabile nazionale biodiversità di Legambiente, spiega che gli abbattimenti, anche se autorizzati, rischiano di compromettere l’equilibrio ecologico, la coesistenza con gli allevatori e la percezione pubblica verso una specie a rischio. “Prima di ricorrere a misure estreme come l’abbattimento, è fondamentale che vengano messe in campo tutte le azioni preventive possibili”, dichiara Raimondi. La scienza, infatti, non dimostra che l’eliminazione di singoli esemplari riduca le predazioni sul bestiame, anzi, potrebbe produrre l’effetto contrario. Secondo Legambiente, la politica dovrebbe adottare un approccio basato sulla scienza e sulla prevenzione, abbandonando la logica punitiva che non risolve i conflitti, ma che rischia di aumentare la tensione sociale e mettere a rischio la conservazione di una specie cruciale per l’ecosistema. L’associazione chiede alle istituzioni di cambiare rotta e di investire in: Misure di prevenzione: recinzioni elettrificate, cani da guardianìa e altri sistemi di dissuasione. Formazione e supporto tecnico agli allevatori. Indennizzi rapidi e adeguati per i danni subiti. Legambiente conclude ricordando che il lupo è una specie rigorosamente protetta in Italia e che gli abbattimenti sono consentiti solo come extrema ratio, quando non esistono alternative valide.