Home Comunicato stampa LNDC. Nuova legge in Turchia per facilitare l’uccisione dei randagi. LNDC scrive all’ambasciatore turco in Italia.

LNDC. Nuova legge in Turchia per facilitare l’uccisione dei randagi. LNDC scrive all’ambasciatore turco in Italia.

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L’associazione torna a scrivere al rappresentante della Turchia in Italia per esprimere la propria indignazione per la nuova legge che facilita la cattura e l’uccisione dei randagi nel Paese. LNDC Animal Protection ricorda che l’unica arma davvero efficace per contrastare il randagismo è un serio programma di controllo delle nascite tramite sterilizzazione, cosa che è ovviamente mancata finora

Il Parlamento turco ha approvato una legge che, secondo il legislatore, avrebbe l’obiettivo di arginare il fenomeno del randagismo ma che ha causato molte polemiche nel Paese e non solo. Prima che la legge passasse, infatti, ci sono state molte proteste a livello locale e internazionale e anche LNDC Animal Protection aveva scritto all’ambasciatore turco in Italia chiedendo di fermare questa follia. La nuova legge, infatti, prevede che tutti gli animali d’affezione senza casa vengano catturati e chiusi in strutture già sovraffollate e inadatte a garantire il loro benessere.

Inoltre, i cani portatori di malattie contagiose o aggressivi potranno essere uccisi. Questo è il punto più nebuloso e controverso, anche perché non viene specificato come verrà valutata la presunta aggressività dei cani o se – prima dell’eventuale uccisione – saranno tentati dei percorsi di recupero comportamentale. Allo stesso tempo, le presunte malattie contagiose possono essere facilmente arginate tramite cure e vaccinazioni, quindi non si capisce perché si debba ricorrere all’uccisione dei cani malati.

“Ho scritto nuovamente all’ambasciatore turco in Italia Ömer Gücük (Link alla lettera https://www.lndcanimalprotection.org/wp-content/uploads/2024/08/Lettera-Ambasciatore-turco-in-Italia-agosto-2024.pdf), esprimendo tutta la mia indignazione per la direzione che il suo Paese sta prendendo. Una cosa che desta particolare preoccupazione perché la Turchia ha portato avanti anche dei progetti davvero interessanti a tutela degli animali, come ad esempio quello delle postazioni che distribuiscono automaticamente cibo agli animali randagi in cambio di rifiuti di plastica. Questo cambio di rotta è quindi davvero difficile da capire e da accettare. Cani che fino ad oggi erano liberi di vivere la propria vita, rischiano adesso nella migliore delle ipotesi di essere rinchiusi in canili inadeguati e nella peggiore di essere uccisi. Ho ricordato quindi all’ambasciatore che l’unica soluzione realmente efficace per contrastare il fenomeno del randagismo è un serio programma di controllo delle nascite tramite sterilizzazione, cosa che è chiaramente mancata finora da parte delle istituzioni locali e nazionali turche. Non è accettabile che questa mancanza da parte degli enti preposti oggi debba essere pagata dagli animali”, commentaPiera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

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