Ambiente Cronaca SOS Animali Scanno (AQ). Tragedia annunciata: due cuccioli d’orso morti, è urgente mettere in sicurezza i bacini artificiali. Di PetNews24 Scritto: 8 Maggio 2025 4 minuto/i di lettura Il presidente del Parco ha annunciato che i corpi degli animali sono stati sequestrati e saranno inviati all’Istituto Zooprofilattico di Teramo per ulteriori indagini. Le associazioni ambientaliste hanno sollevato polemiche, sostenendo che le strutture abbandonate rappresentano una seria minaccia per gli orsi e altri animali, trasformandosi in trappole mortali. A maggio, un cittadino ha segnalato il ritrovamento di due orsi morti all’interno dell’invaso di innevamento artificiale di Colle Rotondo, nel comune di Scanno (L’Aquila), in Abruzzo. I due animali, entrambi maschi di un anno e mezzo, sono stati recuperati e inviati all’Istituto Zooprofilattico di Teramo per gli esami necroscopici e tossicologici. Secondo il direttore del Parco, Luciano Sammarone, la causa della morte è stata l’annegamento, ma resta da chiarire come gli orsi siano entrati nella struttura. L’invaso artificiale era già stato oggetto di interventi di sicurezza nel 2021, con l’installazione di griglie metalliche poi danneggiate dal peso della neve. Il Parco stava valutando gli interventi necessari per garantire la sicurezza definitiva della struttura. Il presidente del Parco, Giovanni Cannata, ha espresso profondo dolore per la perdita degli orsi, sottolineando la complessità della sfida della conservazione e la necessità di strumenti giuridici adeguati per affrontare le situazioni. L’Enpa ha appreso con profonda preoccupazione la notizia del ritrovamento dei due cuccioli di orso bruno marsicano. “Quel bacino, con un fondale scivoloso e privo di vie di fuga, rappresentava una trappola letale per la fauna selvatica”, afferma l’Ente nazionale per la protezione degli animali. L’Enpa sottolinea che il problema va oltre i confini dei parchi naturali e chiede interventi urgenti per mettere in sicurezza tutti i bacini artificiali, anche al di fuori delle aree protette, poiché gli animali si muovono liberamente in territori ricchi di biodiversità. Il WWF Italia denuncia la grave minaccia che incombe sull’orso bruno marsicano, una sottospecie unica e in pericolo. Dal 1970, sono stati registrati 139 decessi tra gli orsi marsicani, con circa l’80% delle morti causate da attività umane, illegali o accidentali. Il bracconaggio è responsabile del 48% dei decessi, mentre gli incidenti stradali e l’annegamento rappresentano il 32%. La perdita di due orsi su una popolazione di circa 60 individui è considerata “gravissima” e aumenta il rischio di estinzione per questa sottospecie. L’associazione ricorda due precedenti tragici episodi, nel 2010 e nel 2018, in cui cinque orsi morirono in una vasca per la raccolta dell’acqua. Le strutture abbandonate rappresentano una seria minaccia per gli orsi e altri animali. Il WWF Italia conclude che salvare l’orso bruno marsicano dall’estinzione dovrebbe essere un impegno primario per la comunità abruzzese e nazionale, e chiede che si prendano misure per prevenire ulteriori tragedie.