Attualità Curiosità Mondo Il magnate indiano Ratan Tata lascia in eredità tutto al suo cane Tito Di PetNews24 Scritto: 29 Ottobre 2024 4 minuto/i di lettura Il magnate indiano dell’industria automobilistica, Ratan Tata, ha lasciato gran parte della sua immensa fortuna, stimata oltre 100 milioni di euro, al suo fedele pastore tedesco Tito. Nel testamento, Tata ha specificato che Tito dovrà ricevere “cure illimitate” dopo la sua morte, avvenuta il 9 ottobre scorso in un ospedale di Mumbai all’età di 86 anni. Conosciuto per aver trasformato il gruppo Tata in una holding di portata globale, Tata non si era mai sposato e non aveva figli, pertanto, secondo tradizione, la sua eredità sarebbe spettata ai fratelli. Tuttavia, Tata ha deciso di destinare una parte significativa del suo patrimonio al suo amato cane e a due fedeli collaboratori, una scelta insolita in India, dove è raro che la servitù e gli animali domestici ricevano eredità così generose. In vita, Tata era noto per il suo amore verso gli animali, tanto che aveva disposto che i randagi potessero circolare liberamente presso la sede della compagnia. Secondo l’amico Suhel Seth, parte della fortuna sarà riservata anche all’ex maggiordomo e al cuoco di Tata, che oggi si prendono cura di Tito. Sebbene Seth non abbia rivelato l’ammontare della somma, ha dichiarato che i due uomini non dovranno più preoccuparsi del lavoro e riceveranno assistenza adeguata. “Questo testamento non è un gesto di ostentazione della sua ricchezza,” ha affermato Seth al Times, “ma un segno di riconoscenza per la gioia e il supporto che gli sono stati offerti da Tito e dai suoi più stretti collaboratori.” Nato nel 1937 a Bombay, ora Mumbai, Tata aspirava inizialmente a diventare architetto e viveva negli Stati Uniti quando la nonna, che lo aveva cresciuto, gli chiese di tornare in India per unirsi all’impresa di famiglia. Tata cominciò la sua carriera nel 1962 alla TISCO (poi Tata), vivendo in un ostello per apprendisti e lavorando a stretto contatto con gli operai nei reparti industriali. Nel 1991, Tata assunse la guida del gruppo durante un periodo di profonde riforme economiche in India, espandendo il conglomerato a livello internazionale fino ad includere marchi di lusso britannici come Jaguar e Land Rover. Dopo essersi ritirato dalla presidenza nel 2012, Tata tornò temporaneamente nel ruolo di presidente nel 2016 in seguito alla rimozione del suo successore, Cyrus Mistry. Oggi, Tata Group è un impero composto da quasi 100 aziende, tra cui il più grande produttore di automobili dell’India, una delle maggiori aziende siderurgiche private e una società leader nel settore dell’outsourcing, impiegando oltre 350.000 persone in tutto il mondo.