Attualità L'Avvocato Animalista Attenzione sul condominio: “Il regolamento che vieta animali in casa è nullo”. Di PetNews24 Scritto: 16 Settembre 2024 4 minuto/i di lettura Gli animali domestici sono ormai membri a pieno titolo di molte famiglie. Tuttavia, cani, gatti e altri animali da compagnia finiscono spesso al centro di conflitti e controversie all’interno dei condomini. Abbiamo esaminato i problemi più comuni e offerto alcuni consigli pratici per gestirli al meglio. Oggi cani e gatti rappresentano una sorta di “vaccino” contro uno dei mali più gravi del nostro tempo: la solitudine. È evidente, infatti, che molte famiglie italiane sono composte da una sola persona, spesso in compagnia di uno o più animali domestici. Tuttavia, è necessario riflettere sulla presenza di questi preziosi compagni all’interno dei condomini. Da qualche anno è legalmente permesso tenere animali domestici in casa, i cosiddetti “pet”, ma ciò non significa che siano liberi di fare qualsiasi cosa. È fondamentale che i proprietari adottino regole di buona educazione e rispetto, oltre a seguire le normative esistenti in materia. “Qualora un regolamento condominiale imponesse il divieto di tenere animali domestici, tale norma sarebbe considerata nulla. Questo è un aspetto importante da conoscere, poiché in Italia esistono ancora molti edifici con regolamenti redatti e approvati prima di giugno 2013, quando sono entrate in vigore le nuove disposizioni sul diritto condominiale. I regolamenti più vecchi potrebbero contenere articoli che vietano la presenza di animali domestici, ma tali clausole sono da ritenersi nulle.” “Le problematiche più comuni riguardano spesso la mancanza di requisiti igienico-sanitari e i disturbi legati ai rumori. La prima situazione si verifica quando, a causa di scarsa attenzione da parte dei proprietari o del numero eccessivo di animali in casa, non viene mantenuta una pulizia adeguata degli escrementi o l’igiene degli animali stessi. Questo porta a un odore sgradevole che si diffonde nelle aree comuni e negli altri appartamenti, generando conflitti tra vicini. I disturbi da rumore, invece, si verificano soprattutto quando gli animali, in particolare i cani, vengono lasciati soli per lunghi periodi o tendono ad abbaiare eccessivamente. In entrambi i casi, i vicini possono subire notevoli disagi.” “Dal punto di vista legale, il primo passo è dedicare tempo e risorse al dialogo, cercando di far comprendere ai proprietari degli animali la necessità di adottare un nuovo protocollo di gestione per i loro animali domestici. Se il tentativo di conciliazione non dovesse avere successo, si possono percorrere le vie legali, iniziando con la conciliazione presso gli organismi competenti. Tuttavia, se ci sono motivi validi, è possibile ricorrere al Tribunale in via d’urgenza.”