Home Animali marini Calabria. Grande tartaruga verde avvistata mentre tenta di nidificare.

Calabria. Grande tartaruga verde avvistata mentre tenta di nidificare.

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Definire questo evento eccezionale è quasi un eufemismo: è il primo caso mai segnalato in Italia. Di solito, l’unica specie di tartaruga marina che nidifica regolarmente sulle nostre coste è la Caretta caretta, ben nota nel Mediterraneo. Le altre due specie presenti, la Chelonia e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), non hanno mai mostrato segni di nidificazione nelle nostre acque. Tuttavia, domenica 14 luglio, il gruppo di volontari del WWF di Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro, durante le consuete attività di monitoraggio dei nidi, ha individuato l’inconfondibile traccia lasciata da una tartaruga marina, avvistata anche da alcuni giovani turisti.

Non ci è voluto molto a Pino Paolillo, naturalista del WWF e pioniere nella protezione dei rettili marini in Calabria, per riconoscere che si trattava di una femmina di Chelonia mydas e non della più comune Caretta caretta. Uno dei tratti distintivi di questa specie è il numero di placche costali, che sono quattro invece di cinque, come nella tartaruga marina comune. L’eccezionale scoperta è stata immediatamente comunicata a Toni Mingozzi, responsabile scientifico del progetto TartAmar del WWF e docente presso il DiBEST dell’Università della Calabria, che da 25 anni si dedica allo studio e alla raccolta di dati sui nidi di tartaruga marina in Calabria. Mingozzi ha confermato l’identificazione, basata anche sulle caratteristiche inconfondibili della traccia di emersione lasciata dalla Chelonia sulla spiaggia, e ha espresso grande entusiasmo per questo straordinario evento, che potrebbe essere una conseguenza del riscaldamento delle acque marine.

Lo stesso entusiasmo ha contagiato la coordinatrice del progetto, la biologa Jasmine De Marco, e tutti i volontari appassionati del WWF Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro. Ogni anno, a partire da giugno, sono impegnati nella faticosa ricerca e messa in sicurezza dei nidi di tartaruga marina lungo le coste calabresi, che si confermano tra le più importanti per la riproduzione della specie in Italia, subito dopo la Sicilia. Jasmine De Marco e il suo team hanno esaminato la traccia lasciata dalla Chelonia mydas, verificando che la femmina non ha deposto un nido (dal monitoraggio emergono solo tentativi di scavo), ma è possibile che abbia nidificato in aree limitrofe, che verranno ispezionate attentamente nei prossimi giorni.

La tartaruga verde, così chiamata per il colore del grasso delle sue carni, è la seconda più grande specie di tartaruga marina dopo la gigantesca liuto. Può superare i 230 chili di peso e il suo carapace può raggiungere i 140 centimetri di lunghezza. Diffusa in tutti i mari tropicali e subtropicali del pianeta, questa specie nidifica principalmente nel settore orientale del Mediterraneo, in paesi come Grecia, Turchia, Cipro, Siria, Libano e Israele, con una media di 1.500 nidi all’anno, un numero in aumento negli ultimi anni. Fino a ora, la presenza della tartaruga verde nei mari italiani, in particolare nell’Adriatico e nello Ionio, era piuttosto rara, con circa ottanta segnalazioni negli ultimi quarant’anni, perlopiù di esemplari giovani. L’eccezionale avvistamento in Calabria potrebbe indicare una possibile espansione verso ovest dell’areale mediterraneo della specie, dovuta al riscaldamento delle acque legato ai cambiamenti climatici in corso.

La tartaruga verde, cacciata e sfruttata per le sue carni e uova in diverse parti del mondo, affronta numerose minacce. Da adulta, si nutre quasi esclusivamente di fanerogame e alghe, ma è a rischio a causa delle catture accidentali, dell’inquinamento, del degrado progressivo delle aree di nidificazione e della fibropapillomatosi, una malattia virale. È classificata come specie in pericolo nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e beneficia di protezione attraverso diverse direttive e convenzioni internazionali.

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