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Caltanissetta. Avvelenato un labrador con una polpetta alla metaldeide.

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Nuovo tragico episodio di distribuzione di polpette avvelenate a Caltanissetta. Ad essere colpita questa volta è la contrada San Leonardo, nella immediata periferia di San Cataldo (dopo il quartiere Mimiani) ma catastalmente afferente al Comune nisseno. Nei giorni scorsi è morto un cane di razza labrador dopo aver ingerito alcune polpette avvelenate probabilmente con componenti molto comuni utilizzati per l’agricoltura, tra cui la metaldeide. A denunciare questo gravissimo atto delinquenziale le Guardie Giurate del Nucleo di Vigilanza zoofila ed ambientale del WWF di Caltanissetta: il proprietario del labrador, un artigiano Sancataldese, ha contattato le Guardie WWF ed ha riferito di aver già sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri della Tenenza di San Cataldo per l’avvelenamento del proprio cane, regolarmente microchippato. Agli atti vi è anche il referto medico dell’ambulatorio veterinario dei dottori Caputo e Pirrello di San Cataldo, che hanno già provveduto a notiziare dell’accaduto i servizi veterinari dell’ASP n. 2 di Caltanissetta. La carcassa dell’animale e la polpetta intrisa di veleno, rinvenuta nel cavo orale dell’animale, sono già state inviate ai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico di Palermo, per il prescritto esame autoptico e gli accertamenti tossicologici.

Subito si sono attivate le Guardie zoofile del WWF con un sopralluogo nell’area in cui è stato rinvenuto il cane avvelenato; durante il servizio di perlustrazione nella contrada, non sono state rinvenute altre visibili tracce di bocconi avvelenati ma, dalle informazioni apprese dai residenti, pare che sia stato avvelenato un altro cane ed una volpe.

Adesso il Nucleo di Vigilanza WWF attiverà il Sindaco e la Polizia Municipale di Caltanissetta per gli adempimenti contingibili ed urgenti espressamente indicati nell’Ordinanza del Ministero della Salute concernente norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati: “Il sindaco deve dare immediate disposizioni per l’apertura di una indagine, da effettuare in collaborazione con le altre Autorità competenti (…) entro 48 ore provvede, in particolare, ad individuare le modalità di bonifica del terreno e del luogo interessato dall’avvelenamento, prevedendone la segnalazione con apposita cartellonistica”.

Lo spargimento di veleni molto pericolosi per la salute non solo degli animali, è purtroppo un fenomeno diffuso a Caltanissetta. In genere, individuare i responsabili non è semplice, ma le Guardie WWF hanno già avviato opportune indagini tese a risalire ai soggetti possibili autori di questi criminali gesti. “Ancora una volta a Caltanissetta dobbiamo fare i conti con una pratica purtroppo ormai consolidata che consiste nello sbarazzarsi degli animali indesiderati con lo spargimento di sostanze velenose. Il crescendo di tale fenomeno raggiunge livelli seriamente preoccupanti – dichiara Ennio Bonfanti, coordinatore provinciale del Nucleo di Vigilanza zoofila ed ambientale del WWF di Caltanissetta –: non si tratta di casi isolati ma di un fenomeno che
interessa tutte le zone della città. Chi si macchia di questi atti incivili e vigliacchi non ha alcun freno, sa che è difficile un intervento di tipo repressivo mentre manca del tutto quello preventivo. Nonostante il fatto che questo irresponsabile, inutile e barbaro uso del veleno contro animali domestici e fauna selvatica possa determinare un grave impatto sulla salute pubblica e sulla biodiversità, in pochi collaborano con le Autorità per scoprire e denunciare i responsabili”.

Le Guardie WWF, in proposito, ricordano come molti di questi veleni siano facilmente assimilabili dall’organismo umano anche attraverso un semplice contatto: è sufficiente che una mano accidentalmente contaminata venga a contatto con la bocca perché il veleno possa essere assimilato direttamente dalle mucose. Il loro uso per il confezionamento di esche e bocconi avvelenati costituisce reato punito con sanzioni penali: la legge sulla caccia n. 157/1992 (artt. 21 e 30, ammenda fino a 1.549 euro) ed il Testo Unico delle Leggi Sanitarie (art.146, reclusione da sei mesi a tre anni e un’ammenda fino a 516,46 euro) vietano espressamente di diffondere veleni. Ai sensi della legge n.189/2004 contro il maltrattamento, inoltre, per il delitto di uccisione di animali è prevista la reclusione da quattro mesi a due anni; per tale delitto è prevista la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa fino a 30.000 euro.

“Facciamo appello ai cittadini – conclude Bonfanti – affinché ci aiutino ad individuare i criminali che stanno avvelenando le nostre campagne. In caso di individui o auto sospette che spargono polpette od altri alimenti, occorre chiamare immediatamente le Forze di Polizia e, ove possibile, filmare col proprio telefono cellulare la scena alla quale si assiste. Anche le Guardie zoofile e ambientali del WWF di Caltanissetta sono a disposizione del Comune e delle altre Autorità competenti, per collaborare nelle azioni di contrasto al fenomeno e per pianificare e porre in essere efficaci misure di prevenzione, indagini ed accertamenti. Chiunque volesse aiutarci con informazioni e segnalazioni, nella massima riservatezza, può contattare le Guardie WWF all’e-mail [email protected]”.

Per quanto riguarda la sicurezza e l’incolumità pubblica, il WWF desidera diffondere alla cittadinanza i seguenti consigli:

– ai genitori si raccomanda di vigilare con attenzione sui bambini, che non raccolgano ed ingeriscano materiali sospetti;

– i proprietari di cani devono controllare tramite guinzaglio i movimenti dell’animale, facendogli indossare la museruola per non entrare in contatto con I bocconi avvelenati;

– ai proprietari di altri animali domestici si raccomanda di limitarne, per quanto possibile i movimenti;

– tutti i cittadini sono invitati a non raccogliere e segnalare prontamente alla Polizia Municipale o ai Carabinieri (tel. 112), Polizia (tel. 113) o Corpo Forestale (1515) eventuali esche o materiali sospetti.

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