Attualità Curiosità Controversia sulle adozioni internazionali: “Le staffette all’estero causano sofferenza agli animali”. Di PetNews24 Scritto: 9 Dicembre 2025 3 minuto/i di lettura Le associazioni animaliste della provincia di Lecce sono scese in campo, pur su fronti distinti, per sollevare preoccupazioni critiche riguardanti il sistema di adozione. La bufera ruota attorno a due questioni principali: Difficoltà Burocratiche Interne: Matteo Cazzato e Raffaela Vergine, rappresentanti delle associazioni Spirito Randagio e Zampa Libera, lamentano crescenti ostacoli e tempi burocratici eccessivamente lunghi per ottenere l’autorizzazione della ASL necessaria per le adozioni. Questo rende sempre più difficile far uscire i cani dai canili. Staffette e Adozioni Estere: Parallelamente, emergono forti perplessità riguardo le adozioni richieste da cittadini residenti fuori dall’Italia e il ricorso alle cosiddette “staffette” (i recenti casi riguardano proprio due adozioni dal Salento verso l’estero). Su questo punto, le preoccupazioni vertono soprattutto sul benessere degli animali durante il trasporto. Questa situazione evidenzia un bisogno urgente di maggiore attenzione sulle procedure di tutela e affidamento degli animali. Le associazioni Spirito Randagio e Zampa Libera puntano il dito contro le procedure del Comune di Nardò e dell’ASL, che avrebbero bloccato l’adozione di due cani richiesti da cittadini residenti in Svizzera, spiegano spiega che, nonostante l’invio della documentazione e dei certificati medici necessari, l’iter si è interrotto a causa di due fattori Ritardi Burocratici: La lentezza degli uffici comunali nel gestire le pratiche ha causato lo slittamento degli appuntamenti per il trasporto. “I cani sarebbero già potuti partire a novembre,” afferma Cazzato, “invece il prossimo viaggio utile sarà solo a metà gennaio.” Veto Sanitario dell’ASL: Il veterinario ASL ha negato il permesso di uscita poiché i cani sono risultati affetti, rispettivamente, da filaria e leishmania (uno dei due ha inoltre 16 anni), i volontari Cazzato e Vergine sollevano un interrogativo cruciale: le cure sarebbero garantite meglio dai privati adottanti, con un conseguente risparmio notevole per l’ente pubblico, che altrimenti deve sostenere il costo del trattamento.