Attualità Curiosità Veterinario Eutanasia per animali sani, respinto il divieto. Di PetNews24 Scritto: 17 Settembre 2024 4 minuto/i di lettura L’iniziativa cantonale presentata dalle deputate Tamara Merlo (Più Donne) e Sabrina Aldi (Lega), che proponeva di vietare l’eutanasia per animali da compagnia sani, non ha avuto successo. Il Gran Consiglio ha infatti respinto la proposta, approvando il rapporto di maggioranza della Commissione Costituzioni e leggi. Durante il dibattito, il relatore del rapporto di maggioranza contrario all’iniziativa, ha richiamato il parere degli esperti ascoltati in audizione, tra cui il veterinario cantonale e l’ex presidente dell’ordine dei medici veterinari. Padlina ha sottolineato che la legislazione federale già mette al centro la dignità e il benessere degli animali, affermando che l’eutanasia è una decisione ponderata con grande attenzione e viene presa solo quando questi principi non possono più essere garantiti. Ha inoltre aggiunto che, secondo gli esperti, i casi in cui l’eutanasia di un cane o di un gatto viene decisa con leggerezza sono estremamente rari, poiché i veterinari sono tenuti a rispettare un codice deontologico. Pertanto, in Ticino non è affatto comune sopprimere un animale da compagnia. L’iniziativa cantonale, sostenuta da una petizione con oltre 30 mila firme, chiedeva che il Ticino si facesse promotore presso le autorità federali di una legge che vietasse e punisse l’eutanasia di animali sani. Attualmente, la legge federale sulla protezione degli animali (LPAn) punisce solo chi uccide un animale con crudeltà, senza prevedere sanzioni per chi pratica l’eutanasia su un animale sano. La relatrice di minoranza, Giulia Petralli (Verdi), ha sottolineato che, secondo le associazioni attive nella tutela dei diritti degli animali, la legislazione attuale non è sufficiente a prevenire l’uccisione di animali da compagnia sani. Durante le audizioni, come ricordato da Tamara Merlo, sono stati presentati esempi di eutanasie praticate per motivi non medici, come traslochi, divorzi o problemi di salute dei proprietari. Nonostante ciò, la maggioranza del Gran Consiglio, con 42 voti contro 30, ha deciso di seguire il parere del veterinario cantonale e dell’ex presidente dell’ordine dei medici, che avevano espresso diverse riserve sul divieto proposto. Secondo loro, una modifica della Legge sulla Protezione degli Animali (LPAn), come richiesto dagli iniziativisti, potrebbe creare problemi, ad esempio inducendo i veterinari a esitare nel praticare l’eutanasia su animali gravemente malati, temendo sanzioni. In questo senso, la modifica legislativa rischierebbe di diventare controproducente, finendo per nuocere agli stessi animali.
L’iniziativa cantonale, sostenuta da una petizione con oltre 30 mila firme, chiedeva che il Ticino si facesse promotore presso le autorità federali di una legge che vietasse e punisse l’eutanasia di animali sani. Attualmente, la legge federale sulla protezione degli animali (LPAn) punisce solo chi uccide un animale con crudeltà, senza prevedere sanzioni per chi pratica l’eutanasia su un animale sano. La relatrice di minoranza, Giulia Petralli (Verdi), ha sottolineato che, secondo le associazioni attive nella tutela dei diritti degli animali, la legislazione attuale non è sufficiente a prevenire l’uccisione di animali da compagnia sani. Durante le audizioni, come ricordato da Tamara Merlo, sono stati presentati esempi di eutanasie praticate per motivi non medici, come traslochi, divorzi o problemi di salute dei proprietari. Nonostante ciò, la maggioranza del Gran Consiglio, con 42 voti contro 30, ha deciso di seguire il parere del veterinario cantonale e dell’ex presidente dell’ordine dei medici, che avevano espresso diverse riserve sul divieto proposto. Secondo loro, una modifica della Legge sulla Protezione degli Animali (LPAn), come richiesto dagli iniziativisti, potrebbe creare problemi, ad esempio inducendo i veterinari a esitare nel praticare l’eutanasia su animali gravemente malati, temendo sanzioni. In questo senso, la modifica legislativa rischierebbe di diventare controproducente, finendo per nuocere agli stessi animali.