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Festeggiamo le api: minuscole ma indispensabili.

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Se c’è una specie animale a cui l’umanità deve la propria sopravvivenza e benessere, è sicuramente quella delle api, celebrate oggi nella Giornata Mondiale a loro dedicata. Perché riservare una giornata a questi insetti? Perché il loro incessante “lavoro” è indispensabile per noi. Le api contribuiscono infatti al 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico annuo stimato in oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro solo per l’Europa. Il WWF Italia, che da anni si impegna nella conservazione e tutela di queste preziose specie attraverso la rete delle proprie Oasi, sollecita il nostro Governo ad adottare e attuare urgentemente un Piano Nazionale per la conservazione degli impollinatori, come previsto dalla Strategia Nazionale Biodiversità 2030.

Gli apicoltori hanno da tempo segnalato una drastica riduzione del numero e della produttività degli alveari. Il cambiamento climatico e le pratiche agricole intensive, che includono l’uso di pesticidi pericolosi per le api e altri impollinatori, minacciano questo prezioso patrimonio dell’agricoltura italiana. Il Ministero delle Politiche Agricole sta monitorando la situazione attraverso il progetto “BeeNet”, gestito dal CREA (Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente). Le analisi di laboratorio hanno rilevato la presenza di sostanze attive di prodotti fitosanitari sulle api e sul polline raccolto nei loro voli.

Negli ultimi anni, l’EFSA ha registrato in Italia perdite di api da cento a mille volte superiori rispetto al normale. La ricerca condotta dall’IPBES nel 2016 sulla perdita di biodiversità degli impollinatori ha rivelato che il 40% delle specie di api selvatiche e farfalle è a rischio. L’impollinazione è uno dei servizi ecosistemici più cruciali per il benessere umano e l’economia. Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche da fiore dipende dall’impollinazione animale, e circa l’80% delle 1.400 piante che producono cibo e prodotti industriali necessita dell’impollinazione da parte di animali. Questo include non solo api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, sirfidi, coleotteri, uccelli, pipistrelli e altri vertebrati.

Le api selvatiche, con oltre 20.000 specie, sono fondamentali per l’impollinazione dei fiori, da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale. In Europa, l’84% delle principali colture per il consumo umano, come frutta e verdura, richiede l’impollinazione degli insetti per migliorare qualità e rendimento. L’Unione Europea dovrebbe quindi tutelare le api e altri insetti impollinatori, ma secondo il WWF Italia, non lo fa ancora adeguatamente, nonostante la Commissione europea abbia adottato nel gennaio 2023 la “Revisione dell’iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori”.

La Strategia Nazionale Biodiversità prevede azioni specifiche per la tutela degli insetti impollinatori, tra cui un Piano Nazionale per la loro conservazione e un processo di monitoraggio coordinato che include network di citizen science per valutare lo stato di conservazione degli impollinatori e dei loro habitat. Dopo il ritiro del Regolamento europeo SUR per la riduzione dei pesticidi e il blocco del Regolamento europeo sul ripristino della Natura, l’iniziativa europea “Un nuovo patto per gli impollinatori” è rimasta senza i suoi strumenti attuativi più importanti. Ora, la responsabilità delle azioni necessarie per la tutela degli insetti impollinatori ricade sui singoli Stati membri dell’Unione, e il Governo italiano è chiamato a recuperare ritardi e inadempienze.

In attesa del Piano Nazionale per la tutela degli impollinatori, il WWF Italia rinnova il suo impegno attraverso le sue aree naturali protette. Dal 2024, le prime tre Oasi WWF parteciperanno attivamente al monitoraggio delle farfalle, con l’obiettivo di valutare l’abbondanza delle popolazioni e stabilire strategie di conservazione appropriate. Inoltre, in 28 Oasi WWF sono stati realizzati interventi di ripristino della natura per favorire l’alimentazione e il rifugio degli apoidei selvatici, come bombi e osmie, mediante la semina di fiori nettariferi e polliniferi e la collocazione di nidi artificiali.

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