Attualità Curiosità Gli animali si scambiano regali? Le specie che praticano il dono. Di PetNews24 Scritto: 9 Dicembre 2025 4 minuto/i di lettura Il “dono” è un elemento chiave nella complessa dinamica della selezione sessuale in natura, agendo come indicatore della qualità di un potenziale partner, come spiega l’ornitologo Rosario Balestrieri (Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli), gli esempi di questi rituali sono vari: Albanella (rapace): Il dono si trasforma in una strepitosa esibizione acrobatica aerea. Svasso maggiore: Il dono è parte di un rituale coreografico e serve anche come primo materiale da costruzione per il futuro nido. Ragno Paratrechalea ornata: In un caso sorprendente di inganno, alcuni maschi meno competitivi donano alla femmina un “pacco” vuoto per conquistarla. Questo approfondimento sui rituali di corteggiamento rivela come l’offerta di doni (sia materiali che immateriali) sia fondamentale per la formazione delle coppie e per il successo riproduttivo nel regno animale. Il dono alimentare è l’investimento energetico più diffuso e frequente nel regno animale. Come spiega l’ornitologo Rosario Balestrieri, il cibo è spesso offerto dal maschio alla femmina come parte integrante del rituale di corteggiamento. Questo gesto va oltre il semplice omaggio; è una prova concreta della capacità del maschio di cacciare e provvedere al nutrimento, una risorsa essenziale per la sopravvivenza della femmina durante il periodo di cova e per la futura prole. Nelle albanelle (reale e minore), il dono alimentare si trasforma in una messa in scena spettacolare, nota come il “passaggio aereo del cibo in modo coordinato”. Questo rituale non solo consolida il legame di coppia, ma è un’autentica esibizione acrobatica: il maschio lascia cadere la preda e la femmina, con un’impressionante inversione di rotta, si rovescia in aria per afferrare il cibo al volo con precisione millimetrica. Questi piccoli rapaci prediligono aree aperte e umide, diffondendosi in Italia principalmente in zone come la Pianura Padana (Delta del Po, Laguna di Grado), nelle aree costiere di Toscana, Lazio settentrionale e Marche, oltre che in aree circoscritte della Sardegna. Uno studio fondamentale condotto sulle sterne comuni (Sterna hirundo) ha stabilito una chiara correlazione tra la quantità dei “doni nuziali” (alimentazione di corteggiamento) e la tempistica riproduttiva. Come evidenzia l’ornitologo Balestrieri, se i maschi sono di qualità inferiore, la nidificazione subisce un ritardo: “Le coppie che iniziavano a riprodursi più tardi nella stagione mostravano un numero significativamente minore di doni nuziali e di copulazioni.” Questo dato suggerisce che l’inizio tardivo della nidificazione è una conseguenza diretta della presenza di maschi incapaci di provvedere adeguatamente al nutrimento della partner. In sintesi, le femmine di sterna scelgono di accoppiarsi ripetutamente con il maschio che è in grado di assicurare loro il maggior apporto di cibo.