Comunicato stampa Cronaca SOS Animali LNDC. Far West in Lombardia: approvato il piano regionale 2025-2029 per sparare, anche in città. Di PetNews24 Scritto: 12 Giugno 2025 8 minuto/i di lettura FAR WEST IN LOMBARDIA: APPROVATO IL PIANO REGIONALE 2025–2029 PER SPARARE, ANCHE IN CITTÀ, A PICCIONI E CORVIDI. LNDC NE CHIEDE LA SOSPENSIONE Regione Lombardia approva un Piano di controllo faunistico che autorizza abbattimenti senza limiti temporali su tutto il territorio, comprese aree urbane. LNDC Animal Protection denuncia un provvedimento pericoloso, che legittima l’uso delle armi nei centri abitati e favorisce ancora una volta gli interessi venatori a scapito di etica, sicurezza pubblica e tutela animale. Grave episodio il 2 giugno: attiviste aggredite mentre soccorrevano piccioni feriti La Regione Lombardia, con Deliberazione N. XII/4451 del 26 maggio 2025, ha approvato il “Piano di Controllo Regionale del Piccione Domestico e dei Corvidi 2025–2029”, uno strumento che – pur presentandosi come atto tecnico per la gestione delle popolazioni di alcune specie sinantrope – di fatto apre le porte a una sistematica legittimazione dell’uso delle armi nei contesti urbani e rurali. Il Piano stabilisce criteri e modalità operative per interventi volti alla riduzione numerica di piccioni e corvidi, indicandone le finalità in un’ottica di prevenzione dei danni agricoli, tutela della biodiversità e salvaguardia dell’igiene pubblica. Le attività di “controllo” sono previste su tutto il territorio regionale e potranno svolgersi non solo in aree agricole e istituti venatori – pubblici o privati – ma anche in contesti urbanizzati, industriali o a rilevanza storico-artistica. Preoccupa fortemente, in questo senso, l’assenza di qualsiasi indicazione sui limiti temporali di attuazione degli abbattimenti, lasciando presagire un’autorizzazione a operare durante tutto l’arco dell’anno. A rendere ancora più allarmante il quadro, la comunicazione ufficiale da parte di Federcaccia Brescia relativa all’organizzazione di corsi di abilitazione per operatori al controllo di piccioni e corvidi. Questo dato, unito alla cornice del Piano, evidenzia un ulteriore scivolamento verso una visione esclusivamente armata della gestione faunistica, che sembra ignorare qualsiasi approccio ecologico e non cruento. LNDC Animal Protection esprime ferma contrarietà a un provvedimento che rischia di generare un precedente gravissimo, in cui la parola “controllo” viene utilizzata per mascherare pratiche di abbattimento massivo e permanente, senza alcuna garanzia di monitoraggio indipendente, trasparenza delle autorizzazioni e valutazione d’impatto reale. La caccia e le attività di prelievo faunistico non possono in alcun modo essere considerate strumenti efficaci di tutela ambientale o gestione urbana, e la loro estensione in ambito cittadino rappresenta un’inaccettabile deriva securitaria. I fatti avvenuti lo scorso 2 giugno nelle campagne del milanese ne sono una drammatica testimonianza. Alcune attiviste, intervenute per soccorrere piccioni feriti da colpi d’arma da fuoco, si sono trovate di fronte a una persona armata che continuava a sparare contro gli animali. All’invito a interrompere l’azione e permettere il recupero dei soggetti feriti, l’uomo avrebbe reagito con violenza, arrivando ad aggredire le volontarie. L’individuo avrebbe inoltre dichiarato di essere “autorizzato dal Comune di Milano”, una circostanza che, se confermata, evidenzierebbe ulteriormente la gravità dell’episodio. È evidente che un contesto normativo come quello delineato dal nuovo Piano regionale finisce per legittimare non solo le uccisioni legalizzate di animali, ma anche comportamenti potenzialmente pericolosi per l’incolumità pubblica e per chi, come i volontari e le volontarie delle associazioni, opera nel rispetto della legge e in difesa dei più fragili. In assenza di un sistema di controlli rigorosi e di limiti operativi chiari, il rischio è che si crei una giungla normativa che consenta interventi arbitrari, scarsamente tracciabili e potenzialmente lesivi di diritti costituzionalmente tutelati. LNDC Animal Protection chiede con urgenza la sospensione del Piano, l’immediata interruzione delle iniziative formative promosse in funzione degli abbattimenti e l’attivazione di un tavolo tecnico e scientifico che consenta di affrontare la questione della fauna urbana e sinantropa con criteri di etica, efficacia e sostenibilità. Annuncia, inoltre, che l’ufficio legale dell’associazione sta valutando la possibilità di proporre ricorso al TAR contro il provvedimento, ritenendo che sussistano profili di illegittimità e lesione dei principi costituzionali in materia ambientale e di sicurezza pubblica. L’adozione di misure non cruente, come i programmi di sterilizzazione, la rimozione delle fonti di cibo, l’uso di dissuasori e l’educazione della cittadinanza, rappresenta l’unico percorso compatibile con una società civile che riconosce la convivenza uomo-animale come elemento strutturale di equilibrio e coesione sociale. La tutela della biodiversità e della salute pubblica non può essere affidata alle doppiette. Occorre una visione lungimirante, basata su evidenze scientifiche, sul principio di precauzione e sul rispetto della vita in ogni sua forma. Questo Piano, invece, rappresenta una pericolosa regressione che deve essere fermata prima che produca danni irreversibili all’ambiente, agli animali e alla convivenza civile.