Ambiente Attualità Curiosità Milano-Cortina 2026: i Giochi invernali corrono dove un tempo regnavano i dinosauri. Di PetNews24 Scritto: 17 Dicembre 2025 3 minuto/i di lettura “Un dono della storia ai Giochi di Milano-Cortina 2026”: con queste parole il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato la scoperta di migliaia di impronte fossili nel Parco dello Stelvio. Presentando il progetto “Triassic Park”, il governatore ha sottolineato l’eccezionalità dei reperti — dita e artigli impressi oltre 200 milioni di anni fa — che testimoniano l’esistenza di antiche piane di marea nel cuore delle Alpi. Un incredibile intreccio del destino che vede le piste archeologiche di Bormio e Livigno coincidere oggi con i tracciati olimpici. Una scoperta eccezionale nel cuore delle Alpi rivela la presenza di branchi di dinosauri erbivori che, circa 210 milioni di anni fa, popolavano queste zone. Nel Parco dello Stelvio sono riemerse piste fossili lunghe centinaia di metri, incastonate in pareti rocciose verticali. La nitidezza dei reperti è sorprendente: sulla dolomia sono rimaste scolpite con estrema precisione persino le dita e le estremità degli artigli. Le montagne di Milano-Cortina 2026 nascondono la più grande “valle dei dinosauri” delle Alpi. Ad annunciarlo sono la Regione Lombardia e il paleontologo Cristiano Dal Sasso (Museo di Storia Naturale di Milano), che descrive un sito monumentale lungo chilometri. Per ricchezza di reperti, la scoperta si posiziona ai vertici mondiali tra i siti risalenti al Triassico. “È forse la più significativa scoperta paleontologica in Italia dopo il ritrovamento di Ciro”, afferma l’esperto, descrivendo un’area che pullulava di vita preistorica. Questo immenso patrimonio richiederà decenni di analisi, resi complessi dall’inaccessibilità del sito: per studiare le impronte sarà necessario l’uso di droni e sensori laser. Le “autostrade” di orme parallele testimoniano lo spostamento sincronizzato di interi branchi, rivelando persino formazioni a cerchio utilizzate probabilmente per la difesa. Un tempo, questi giganti vagavano lungo le rive dell’Oceano Tetide, in un paesaggio tropicale fatto di sconfinate piane di marea che ricordano i paradisi esotici di oggi.