Home Comunicato stampa “No all’uccisione di 1500 cervi allo Stelvio e pugno duro contro la fauna selvatica”.

“No all’uccisione di 1500 cervi allo Stelvio e pugno duro contro la fauna selvatica”.

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Si avvicina la fine dell’anno, un anno che ha visto la fauna selvatica depredata della sua libertà come non si era mai visto negli ultimi anni. Incredibile come la situazione sia peggiorata dopo la modifica della nostra Costituzione che ha visto l’introduzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nell’art. 9, tra i principi fondamentali della nostra Repubblica. Sembrerebbe per il Governo, così come per numerose amministrazioni provinciali come quella di Trento che ha disposto l’uccisione di 1500 cervi su basi molto poco scientifiche, che l’art. 9 non esista.

Nel 2023, i regali concessi al mondo venatorio quasi non si contano e, il più grande di tutti, è stato senza dubbio l’emendamento “caccia selvaggia” che ha dato il via libera ai cacciatori di poter sparare ogni giorno, in qualunque momento dell’anno, persino in città, nei parchi e nelle aree protette, mettendo non solo un bersaglio su tutti gli animali che capitano loro sotto tiro, ma anche sulle persone che circolano liberamente com’è giusto che sia. Ci troviamo davanti a un vero e proprio Far West in cui vige soltanto la legge del fucile, senza alcun rispetto per la vita degli animali e della gente.

Questo è solo uno dei motivi per cui la Presidente di LNDC Animal Protection, Piera Rosati, ha scritto di suo pugno al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella per sottoporgli l’annosa questione (qui il link alla letter a-https://www.lndcanimalprotection.org/le-nostre-azioni/lettera-di-lndc-animal-protection-al-presidente-della-repubblica-sergio-mattarella/): “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, eppure orsi e lupi vengono dipinti da alcuni esponenti politici come animali pericolosi e quindi da uccidere, i cinghiali vengono sterminati con il pretesto della diffusione della Peste Suina Africana e ora anche i cervi del Parco dello Stelvio potranno essere decimati perché, secondo qualcuno, sarebbero in sovrannumero. Questo accanimento contro la fauna selvatica rappresenta una palese violazione di questo principio fondamentale, poiché essa rappresenta la base della biodiversità che a sua volta aiuta a salvaguardare l’ambiente. Le scrivo quindi per chiedere il Suo sostegno, in qualità di massimo Garante della nostra Costituzione, alla nostra battaglia per tutelare quello che per legge dovrebbe essere un patrimonio dello Stato ma che per tante persone, spesso mosse da meri interessi economici ed elettorali, rappresenta un problema da risolvere con la crudeltà.”

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