Home Animali marini Giornata Mondiale Oceani: Regione Lazio, Fondazione Zoomarine e Guardia di Finanza rimettono in mare “Gui” un esemplare di Caretta Caretta.

Giornata Mondiale Oceani: Regione Lazio, Fondazione Zoomarine e Guardia di Finanza rimettono in mare “Gui” un esemplare di Caretta Caretta.

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Salvata e soccorsa, torna in mare la piccola “Gui”, l’esemplare di tartaruga marina della specie Caretta Caretta trovata in difficoltà sulla spiaggia di Montalto di Castro lo scorso 12 marzo. Per prendersene cura era stata prontamente attivata la rete regionale per il recupero e la salvaguardia delle Tartarughe marine “Tartalazio”, della quale fa parte anche il Centro di primo sccorso della Fondazione Zoomarine dove è stata trasportata anche grazie all’aiuto di alcuni volontari che hanno permesso il recupero ed il trasporto dell’esemplare in pochissimo tempo. La piccola di appena 3 anni, considerando la misura del suo carrapace, oggi é potuta tornare finalmente in mare in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, un evento che ogni anno celebra l’importanza di mari e oceani con la loro bellezza e le meravigliose creature da preservare e difendere che li popolano. “Gui”, grazie ad un eccellente lavoro di squadra é stata riportata nel suo habitat naturale accompagnata dal Reparto Operativo Aereo Navale Guardia di Finanza di Civitavecchia, attivo nel porto di Anzio. La tartaruga, era arrivata al centro di Zoomarine con una pinna anteriore amputata e una lesione importante sulla testa oltre a ferite sul collo dovute probabilmente a un precedente intrappolamento in reti, lenze o cime.
Quando è arrivata pesava 1,4 Kg ed era disidratata, mentre ora è cresciuta ed è arrivata a più di 2,00 Kg di peso. Mangia con appetito, nuota, si immerge bene e le ferite curate perfettamente dai veterinari del Centro di Primo Soccorso sono completamente guarite.
In salute é quindi stata liberata in mare anche se, avendo solo 3 pinne, avrà sempre qualche difficoltà in più rispetto ai suoi simili. Un fattore che non la limiterà, perchè potrà crescere e riprodursi in natura, con la speranza che non debba ritrovarsi ancora una volta ad avere incontri ravvicinati con eliche, plastica, reti, ami, e possa contribuire a salvare la sua specie protetta, in quanto a rischio estinzione.
La rete TartaLazio della Direzione Ambiente della Regione Lazio, istituita nel 2017, assieme agli specialisti di Zoomarine e con il supporto dell’Istituto Anton Dohrn di Napoli hanno restituito al mare fino ad oggi circa 60 tartarughe, recuperate in difficoltà in mare o sulle spiagge e curati pressi i centri di Torvaianica e Portici. E tra pochissimo inizierà la stagione di nidificazione delle tartarughe anche sulle coste del Lazio, per la quale la Rete sta attivando un monitoraggio scrupoloso delle spiagge.
“La liberazione di oggi ha un alto valore simbolico – dichiara l’assessore all’Agricoltura e alla Pesca della Regione Lazio, Giancarlo Righini – perché rappresenta un concreto impegno nella salvaguardia degli ecosistemi marini che coinvolge direttamente anche i cittadini e chi opera in mare e sulle coste, poichè liberare la tartaruga significa difendere la biodiversità marina che è diventata oramai un’emergenza prioritaria. I nostri mari, infatti, sono sempre più minacciati ed è nostro dovere difendere il patrimonio marino. Un particolare ringraziamento va anche al Corpo delle Capitanerie di Porto che da sempre collabora attivamente con la Rete regionale”.
Ad esprimere il proprio orgoglio anche la Fondazione Zoomarine che attraverso il suo centro di Primo Soccorso si è presa cura della tartaruga per quasi 3 mesi: “Questo salvataggio è stato reso possibile anche grazie alle persone che ogni giorno visitano il nostro parco a Torvajanica e – spiega Alex Mata, biologo e amministratore delegato di Zoomarine Roma – decidono di contribuire con la propria donazione a sostenere i progetti come questo per la salvaguardia della biodiversità marina”
La Guardia di Finanza è da sempre in prima linea come Polizia del Mare: “Il nostro scopo è quello di preservare, tutelate e difendere le creature che – sottolinea il Capitano Matteo Cannella –  popolano le acque e che purtroppo troppo spesso vengono ritrovate in situazioni di emergenza”.
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