Attualità Curiosità Mondo Polonia: Stop all’allevamento di animali da pelliccia. Di PetNews24 Scritto: 5 Dicembre 2025 4 minuto/i di lettura La Polonia pone fine all’allevamento di animali da pelliccia. Il presidente Karol Nawrocki ha firmato il 2 dicembre la legge che ufficializza il divieto, motivando la scelta con il sostegno di oltre due terzi dei polacchi. Nonostante l’approvazione parlamentare fosse arrivata a metà ottobre, la firma conclusiva è giunta solo di recente. I circa 200 allevamenti attivi, che hanno reso la Polonia il primo produttore europeo e il secondo mondiale (dopo la Cina) con più di 3 milioni di animali uccisi ogni anno (come visoni, volpi, procioni e cincillà), avranno tempo fino a gennaio 2034 per cessare l’attività. Gli allevatori che anticiperanno la chiusura al 2029 potranno accedere a un compenso. L’associazione Humane World for Animals Europe ha celebrato la decisione come “un momento storico per la protezione degli animali in Polonia”. Con questo divieto, la Polonia si unisce ad altri diciassette Stati europei che hanno già messo al bando l’allevamento di animali da pelliccia, lasciando solo cinque nazioni (Finlandia, Danimarca, Spagna, Ungheria e Grecia) a continuare la pratica. Questo annuncio riflette una tendenza globale: secondo Anima International, le esportazioni mondiali di pellicce sono crollate drasticamente, passando da $14,7$ miliardi di dollari nel 2013 a circa $3,4$ miliardi nel 2023. Tale contrazione è attribuibile alla minore domanda dei consumatori e alla crescente sensibilità verso il benessere animale. In Polonia, in particolare, le esportazioni di pellicce di visone (che hanno reso il Paese noto a livello internazionale) hanno subito un calo di oltre l’$80\%$ tra il 2015 e il 2024. La cessazione degli allevamenti da pelliccia apporta due significativi benefici: il contrasto alla diffusione di malattie zoonotiche e l’effettiva riduzione delle emissioni di $\text{CO}_2$. Negli ultimi anni, infatti, questioni di salute pubblica hanno richiesto l’abbattimento di milioni di visoni e altri animali in tredici Paesi tra Europa e Nordamerica per limitare la trasmissione di patologie. Dal punto di vista ecologico, l’impatto di questo settore è estremamente gravoso. Per esempio, la produzione di 1 kg di pelliccia di visone genera una quantità di emissioni ben 31 volte superiore a quella del cotone, 26 volte superiore a quella dell’acrilico e 25 volte superiore a quella del poliestere. Similmente, le pellicce di cane procione e volpe presentano un impatto climatico 23 volte maggiore rispetto al cotone e 18 volte maggiore rispetto al poliestere.