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San Benedetto Po (MN). Proprietaria chiede giustizia per la sua gattina uccisa.

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A San Benedetto Po, una donna esprime il suo sfogo dopo l’uccisione della sua gattina, paragonando l’atto a quanto accade con le nutrie. Il tragico episodio si è verificato a Portiolo, un luogo che ospita diverse creature. La richiesta di giustizia è forte e chiara da parte della proprietaria dell’associazione.

La decisione di stabilirsi in una cascina di campagna, concepita per garantire tranquillità, si è rivelata insufficiente, afferma Daniela Doffini, presidente dell’associazione a difesa degli animali “4 Zampe nel Cuore” di San Benedetto Po. Il 17 gennaio, verso le 9.30, mentre distribuiva il cibo, Doffini ha notato un comportamento insolito vicino alla stalla, scoprendo con sgomento che la sua gattina era stata immersa a lungo in acqua. Convinta che fosse stata vittima del metodo utilizzato per le nutrie, è stata espressa indignazione nei confronti dei cacciatori, criticando il loro mancato rispetto e sottolineando come l’incentivo finanziario per la cattura delle nutrie alimenti comportamenti pericolosi.

Inoltre, è stato evidenziato che, nonostante le sue richieste di rimuovere le gabbie destinate alle nutrie lungo il fossato che circonda la proprietà, queste sono rimaste in loco. Ritiene che qualcuno debba essere ritenuto responsabile per l’accaduto e ha già contattato il Comune e la polizia provinciale per ottenere giustizia, sostenendo che l’atto perpetrato contro la sua gattina costituisce un atto di barbarie che non può rimanere impunito.

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