Animali marini Veterinario Sperimentazione su animali acquatici: è tempo di dare voce alle loro “morti silenziose. Di PetNews24 Scritto: 27 Novembre 2025 3 minuto/i di lettura Nonostante le chiare evidenze scientifiche che dimostrano come gli animali acquatici provino dolore e sofferenza, essi continuano a essere considerati di “serie B” e sono i meno tutelati nella sperimentazione. Un nuovo studio su Scientific Reports ha quantificato per la prima volta l’agonia di un pesce lasciato morire fuori dall’acqua, stimando 24 minuti di sofferenza per ogni chilogrammo di pesce ucciso. Nel campo della ricerca, gli animali acquatici non ricevono l’attenzione necessaria. L’associazione Humane World for Animals ha denunciato che ogni anno l’Unione Europea utilizza circa 400.000 pesci per i test tossicologici richiesti dal sistema REACH (il regolamento UE per la valutazione delle sostanze chimiche). Le proiezioni indicano che questo numero potrebbe aumentare drasticamente, arrivando tra i 530.000 e i 690.000 individui. Le specie più usate, come il pesce zebra (zebrafish), sono sfruttate per la loro trasparenza e riproduzione rapida. Questi pesci sono sottoposti a test sin dallo stato larvale, inclusi studi di mortalità acuta ed esposizione prolungata a sostanze chimiche, in condizioni molto diverse dal loro habitat naturale (ruscelli e stagni del subcontinente indiano). Questi dati allarmanti evidenziano come il sistema di sicurezza chimica europeo sia ancora legato a modelli animali obsoleti, nonostante l’esistenza di metodi scientifici migliori. Esistono alternative incruente come le colture cellulari di tessuti branchiali che potrebbero sostituire l’uso degli animali, proteggendo persone, ecosistemi e animali. Un altro caso critico riguarda il limulo (o “granchio a ferro di cavallo”), un fossile vivente. Il suo sangue è ancora utilizzato per il test LAL (rilevamento di tossine batteriche), nonostante da oltre 25 anni siano disponibili alternative efficaci come il test rFC (che usa un composto sintetico) o il test MAT (che utilizza cellule umane). In questo senso, una buona notizia arriva dagli USA, dove la FDA ha approvato una norma che favorirà la sostituzione del sangue di limulo nei test farmaceutici, migliorando la sicurezza medica e proteggendo al contempo questi animali. Si ricorda infine la petizione lanciata dall’associazione partner della coalizione europea Doctor Against Animal Experiments per porre fine a questa strage nell’Unione Europea.