Cronaca Guardie Zoofile Mondo SOS Animali Thailandia. Traffico di animali: maxi sequestro svela l’entità del commercio illegale. Di PetNews24 Scritto: 9 Luglio 2024 7 minuto/i di lettura In Thailandia, un recente sequestro di 48 lemuri e oltre 1.200 tartarughe endemiche del Madagascar, specie in pericolo di estinzione, ha nuovamente evidenziato l’ampiezza globale delle reti di traffico di animali selvatici. L’operazione di successo è stata resa possibile grazie a informazioni provenienti da un’indagine congiunta internazionale tra le forze dell’ordine thailandesi e le organizzazioni internazionali anti-traffico, impegnate a smantellare le reti in Asia, Africa e Sud America. Tra gli animali confiscati vi erano lemuri dalla coda ad anelli, lemuri bruni comuni, tartarughe ragno e tartarughe radiate, tutti probabilmente destinati al commercio illegale di animali in Asia. La vicenda ha evidenziato anche i limiti delle istituzioni nel contenere il fenomeno. Il governo del Madagascar, come ammesso dalla stessa Ministra dell’Ambiente malgascia, dovrebbe garantire una maggiore applicazione della legge, combattere la corruzione sistemica e potenziare la sorveglianza nelle remote aree protette del Paese. Le autorità hanno scoperto gli animali ingabbiati e inscatolati in condizioni anguste in sei pick-up nella provincia thailandese di Chumphon lo scorso primo maggio. In totale, sono state sequestrate 1.234 tartarughe, tra cui 357 testuggini radiate (Astrochelys radiata) e 877 testuggini ragno (Pyxis arachnoides), entrambe classificate come specie a rischio critico nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Tra i lemuri, c’erano 16 lemuri dalla coda ad anelli (Lemur catta) e 32 lemuri bruni comuni (Eulemur fulvus), elencati rispettivamente come minacciati e vulnerabili nella Lista Rossa della IUCN. Gli animali erano stati contrabbandati via mare nella provincia thailandese di Satun, passando per Sumatra, in Indonesia, secondo quanto riferito da Wacharin Pusit, comandante della Polizia reale thailandese. Pusit ha anche dichiarato ai media locali che il carico era probabilmente destinato ai mercati di Hong Kong, Corea del Sud e Taiwan. Dopo il sequestro iniziale, gli agenti hanno trovato altre 179 tartarughe radiate, 30 primati e tre giovani coccodrilli in un allevamento collegato ai sospettati. Le autorità del Madagascar hanno arrestato complessivamente 18 persone in relazione al sequestro. Il traffico di lemuri e tartarughe, specie protette dalla legge del Madagascar, comporterebbe pene severe, ma la corruzione sistemica e la mancanza di risorse per l’applicazione della legge complicano la lotta al traffico di fauna selvatica. Tuttavia, l’operazione congiunta tra le forze dell’ordine thailandesi e partner internazionali – come il U.S. Fish and Wildlife Service, l’United Nations Office on Drugs and Crime e la Wildlife Justice Commission – ha inferto un duro colpo al traffico globale di animali selvatici. Secondo la Wildlife Justice Commission, le perdite finanziarie e gli arresti conseguenti a questa operazione dovrebbero ostacolare significativamente le attività della rete. Tutte le specie confiscate sono elencate nell’Appendice I della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES). Questo significa che il loro commercio è consentito solo con documentazione che ne attesti la provenienza non selvatica. Secondo la IUCN, il 98% delle specie di lemuri rischia l’estinzione nei prossimi 20 anni, principalmente a causa della deforestazione e della caccia. Situazione simile per le popolazioni di tartarughe radiate e ragno, gravemente ridotte a causa del bracconaggio per il commercio illegale. Entro la fine di luglio, tutti gli esemplari confiscati dovrebbero essere rimpatriati in Madagascar per essere riabilitati e, se possibile, reintrodotti in natura. Tuttavia, la reintroduzione è un processo complesso e costoso che richiede passaggi attraverso centri di quarantena per lo screening di eventuali malattie contratte dagli animali. A livello globale, il crimine contro la fauna selvatica continua ad essere una minaccia significativa. Questo recente sequestro ne è una conferma diretta. Secondo i dati dei sequestri effettuati nel periodo 2015-2021, il commercio illegale coinvolge ancora 4.000 specie vegetali e animali in 162 Paesi e territori. Di queste, come riportato nel nuovo World Wildlife Crime Report 2024 dell’ONU, 3.250 sono elencate nella CITES. Nonostante ci siano segnali positivi nella riduzione degli impatti del traffico per alcune specie iconiche come elefanti e rinoceronti, il traffico di animali selvatici nel suo complesso non ha subito una riduzione sostanziale negli ultimi vent’anni. Un punto critico evidenziato è il fatto che alcune delle specie più colpite ricevono scarsa attenzione dall’opinione pubblica, nonostante il bracconaggio abbia giocato un ruolo decisivo nelle loro estinzioni locali o globali.