Home Comunicato stampa Baselice (BN). Testa di gatto davanti alla porta di una volontaria, Animal Protection e lancia un appello: “Chi sa parli”

Baselice (BN). Testa di gatto davanti alla porta di una volontaria, Animal Protection e lancia un appello: “Chi sa parli”

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La testa di un povero gatto ucciso è stata lasciata davanti alla porta di casa di una signora che da anni si occupa di un gruppo di mici nei pressi della sua abitazione. Un atto violento e intimidatorio che non può essere trascurato, compiuto da una persona sicuramente pericolosa dal punto di vista sociale. Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection: “Chiunque possa fornire informazioni utili può mandare una mail all’indirizzo avvocato@lndcanimalprotection.org, dobbiamo identificare e fermare questo mostro”

Una pacifica signora di una certa età da anni ormai si occupa di un gruppo di gatti che staziona vicino alla sua casa. Dà loro da mangiare, li cura, li accudisce e tutto senza dare fastidio a nessuno. Purtroppo però, nonostante questo, ha ricevuto sulla sua porta di casa un “messaggio” nel più inquietante e orribile stile malavitoso: alcuni giorni fa, infatti, ha trovato sul suo zerbino la testa di un povero gatto che era stato decapitato. Si è subito allarmata pensando che fosse uno dei gatti da lei accuditi, ma in realtà non lo era. Si trattava di un povero micio evidentemente capitato nelle mani sbagliate, nelle mani di criminali che volevano spaventare la povera signora.

LNDC Animal Protection ha messo in contatto i propri legali con la signora per procedere con una denuncia contro ignoti, nella speranza che vengano svolte indagini accurate per rintracciare e identificare le persone responsabili di questo gesto terribile sia per il povero gatto che per la volontaria, “colpevole” soltanto di avere un gran cuore.

Con tutto quello che vedo ogni giorno non dovrei più stupirmi, eppure non riesco davvero a capire il motivo dietro episodi come questo. Chi si prende la briga di uccidere un gatto, decapitarlo e lasciare la testa sulla soglia di casa di una brava persona è assolutamente una persona disturbata e pericolosa, che deve a tutti i costi essere rintracciata. Sfamare e accudire gli animali meno fortunati è e deve essere considerata un’attività meritoria e non una cosa da punire. Ma soprattutto, il povero micio che è stato ucciso per mandare questo messaggio intimidatorio che male aveva fatto? Nessuno merita di morire in quel modo, con il proprio corpo profanato e utilizzato per spaventare una persona per bene. Chiediamo l’aiuto dei cittadini per individuare l’autore di questo folle gesto: se qualcuno ha informazioni utili per le indagini, può mandare una mail all’indirizzo [email protected]” commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

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