Home Attualità Cinghiali. OIPA: “Il paradosso è abbattere i cinghiali per favorire i popolamenti”.

Cinghiali. OIPA: “Il paradosso è abbattere i cinghiali per favorire i popolamenti”.

4 minuto/i di lettura

Il candidato alla Presidenza della Regione LazioFrancesco Rocca, ha dichiarato ieri di poter risolvere una serie di problemi, che poco hanno a che fare con una corretta gestione della fauna selvatica, anche ricorrendo agli abbattimenti dei cinghiali salvo poi procedere con i ripopolamenti. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) fa notare che dopo questa dichiarazioni d’intenti di certo perderà dei voti,  come anche lui prefigura, ma soprattutto fa notare il controsenso e il paradosso contenuti nella sua intenzione di rispolverare lo strumento del ripopolamento, ormai desueto, che è all’origine dell’attuale diffusione del cinghiale non autoctono nel territorio italiano.

«Negli anni ’50 le Amministrazioni locali avviarono pratiche di ripopolamento a uso e consumo dei cacciatori che lamentavano la mancanza di selvaggina», spiega il responsabile Fauna selvatica dell’OipaAlessandro Piacenza. «Furono immessi cinghiali provenienti da Ungheria, Cecoslovacchia e Polonia, esemplari di grosse dimensioni e molto prolifici. Se non fossero stati introdotti allora e nei decenni successivi, non assisteremmo ora a questa sorta di caccia alle streghe. Quindi, ci stupisce quanto affermato dal candidato Rocca. Il cinghiale autoctono era meno fecondo e meno vorace di quanto lo sia oggi, e il suo impatto sull’ambiente minimo. L’avere riesumato il concetto di “ripopolamento” preoccupa e inquieta».

L’Oipa sottolinea come la malagestione del cinghiale messa in atto per compiacere i cacciatori ha determinato anche notevoli esborsi pubblici a carico della collettività. Si pensi ai risarcimenti chiesti e ottenuti dagli agricoltori che spesso e volentieri lamentano danni alle colture.

Tra gli interventi cruelty-free atti a contenere la presenza dei cinghiali l’Oipa ne ricorda alcuni: barriere lungo le strade, dissuasori acustici, dossi nella viabilità minore, corridoi ecologici, recinzioni, o “shelter”, a protezione di alcuni tipi di colture (come frutteti, uliveti, vigneti). Nei centri urbani il problema può e deve essere affrontato con una migliore gestione della raccolta rifiuti, possibilmente introducendo la raccolta porta a porta, e la chiusura di tutti i varchi dei parchi e delle riserve che insistono sugli abitati. Da sottolineare infine che è stata avviata la sperimentazione di metodi contraccettivi per contenere il numero della fauna selvatica (v. la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero della Salute che l’autorizza): una nuova frontiera amica degli animali, esseri senzienti ora tutelati anche dalla Costituzione all’articolo 9.

Carica altri articoli correlati
Carica più articoli in Attualità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Vedi anche

Guida al Bonus per gli Animali Domestici 2024: Requisiti e Procedura di Richiesta.

È previsto un incentivo per i possessori di animali domestici nella legge di Bilancio 2024…