Home Attualità Cosenza. Non obbligatorio denunciare se il cane si smarrisce, un rischio per chi li abbandona.

Cosenza. Non obbligatorio denunciare se il cane si smarrisce, un rischio per chi li abbandona.

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Nonostante il proprietario non abbia presentato denuncia per la perdita del suo animale, non può essere giudicato colpevole di abbandono di animali. Questa è stata la decisione di una recente sentenza della Corte di Cassazione, resa pubblica il 18 aprile dalla terza sezione penale. La sentenza ha assolto un individuo che ha scelto di non riprendersi il suo animale quando è stato ritrovato a 200 chilometri di distanza dalla sua abitazione, offrendo un possibile escamotage per coloro che desiderano abbandonare i loro animali. Secondo la Corte, se il proprietario non ritira l’animale dal canile municipale, non si configura il reato di abbandono di animali, anche se non ha sporto denuncia per la sua scomparsa. Questa decisione ha portato all’annullamento della condanna di un individuo accusato di aver abbandonato il suo cane meticcio nel territorio del comune di Cosenza.

In questa situazione, l’imputato potrebbe essere soggetto soltanto a una multa. Durante il processo, ha spiegato che il suo cane era solito allontanarsi frequentemente da casa, talvolta anche per diversi giorni, e che personalmente non si era mai recato nel luogo in cui l’animale è stato ritrovato. Sorprendentemente, l’animale ha percorso ben 200 chilometri, attraversando persino regioni diverse, dal momento che il proprietario risiede in Puglia mentre il cane è stato rinvenuto in un comune nel cosentino.

Grazie all’identificazione tramite microchip, è stato possibile rintracciare anche il padrone. L’uomo ha spiegato di essere stato inizialmente impossibilitato a recuperare il cane a causa delle restrizioni sugli spostamenti tra regioni e successivamente per le sue precarie condizioni economiche, affermando di non poter permettersi i costi mensili del ricovero nel canile. Tuttavia, il tribunale di Castrovillari lo ha condannato il 24 maggio 2023.

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che il fatto non costituisce un reato ai sensi della legge, ma ha solo una potenziale rilevanza amministrativa. Inoltre, i giudici hanno chiarito che la consegna di un cane presso le strutture comunali di ricovero non costituisce maltrattamento di animali, né tantomeno abbandono, poiché gli animali ospitati in tali strutture non possono essere soppressi o utilizzati per la sperimentazione. Inoltre, viene loro garantita l’adeguata cura e custodia durante l’attesa della cessione a privati. Secondo la Corte, il reato si configura solo se il proprietario affida il proprio cane a un canile privato.

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