Home Animali marini Il Segreto del GPS Naturale: Come le tartarughe marine usano il campo magnetico terrestre per navigare?

Il Segreto del GPS Naturale: Come le tartarughe marine usano il campo magnetico terrestre per navigare?

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Le tartarughe marine comuni, le celebri Caretta caretta, sono maestre della navigazione, compiendo migrazioni decennali che si estendono per migliaia di chilometri fin dal momento in cui emergono dalle uova e raggiungono il mare. Da tempo è noto che la chiave per orientarsi su distanze così immense risiede nella loro capacità di percepire il campo magnetico terrestre. Tuttavia, il preciso meccanismo fisiologico dietro questo “superpotere” è rimasto un mistero.

Ora, uno studio rivoluzionario pubblicato sul Journal of Experimental Biology svela il principale metodo di orientamento di queste tartarughe. La ricerca getta nuova luce su come funzionano le loro bussole interne, pur suggerendo che il sistema di navigazione sia ancora più complesso di quanto si pensasse.

Esistono due principali meccanismi biologici attraverso cui gli animali sono in grado di percepire e sfruttare il campo magnetico terrestre:

La Sensibilità Chimica (Visione Magnetica): questo metodo sfrutta particolari molecole sensibili alla luce (criptocromi) che fungono da organi di senso, la luce attiva in queste molecole delle reazioni chimiche che vengono a loro volta influenzate e modificate dal campo magnetico circostante. L’animale percepisce quindi il campo in modo indiretto, quasi come se potesse “vederne” le variazioni.

I Cristalli di Magnetite (Senso Tattile): questo meccanismo si basa sulla presenza nell’organismo di piccoli cristalli ferromagnetici di magnetite (ossido di ferro).

Questi cristalli, muovendosi all’interno del corpo (spesso integrati in cellule nervose specializzate), agiscono come minuscole bussole, consentendo all’animale di “sentire” fisicamente la direzione e l’intensità del campo magnetico.

È importante notare che sebbene questi meccanismi spieghino l’orientamento generale, la capacità delle tartarughe di mappare aree specifiche in dettaglio è un aspetto che gli scienziati stanno ancora cercando di comprendere appieno, come suggerito dal nuovo studio.

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