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LNDC Animal Protection, LAV e WWF preparano il ricorso contro l’attacco di Fugatti ai grandi carnivori.

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LAV, LNDC ANIMAL PROTECTION E WWF PREPARANO UN NUOVO RICORSO PER FERMARE L’ATTACCO DI FUGATTI CONTRO I GRANDI CARNIVORI DEL TRENTINO: IL MIRINO DEL PRESIDENTE È ORA PUNTATO SU DUE LUPI APPARTENENTI ALLO STORICO BRANCO DELLA LESSINIA

SI CONTINUA A GIOCARE SULLA VITA DEGLI ANIMALI PER RACCOGLIERE UN CONSENSO POLITICO, CHE INVECE NON ARRIVA, PER LE PROSSIME ELEZIONI PROVINCIALI. FUGATTI CAPISCA CHE QUESTO ATTEGGIAMENTO OLTRE CHE IMMORALE NON GLI PORTA NEMMENO VOTI

I lupi, così come gli orsi e gli altri animali, non devono essere toccati.

Nelle prossime ore LAV, LNDC Animal Protection e WWF, depositeranno un nuovo ricorso al Tribunale Amministrativo di Trento per annullare il decreto di abbattimento firmato qualche giorno dal Presidente della Provincia, tanto illegittimo quanto inutile nell’ottenere i risultati che si prefigge.

Il recente rigetto della richiesta di sospensione urgente ante causam, avanzata dalle Associazioni al Presidente del TRGA Trento, apre le porte, come ribadito nello stesso provvedimento, al deposito del nuovo atto con ancora maggiore forza, essendovi infatti tutti i presupposti per proporre il ricorso per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto provinciale n. 41 del 24 luglio scorso.

Va ribadito sia a Fugatti che a tutti gli altri sostenitori degli abbattimenti – dicono le sigle animaliste e ambientaliste – cosa significa specie particolarmente protetta ai sensi della Direttiva europea Habitat”.

Così come in molti altri Paesi europei, in Italia il lupo è stato portato sull’orlo dell’estinzione proprio a causa di secoli di persecuzione venatoria, perché specie concorrente dei cacciatori. Cinquant’anni fa ne rimanevano solo un centinaio sul territorio nazionale, confinati in poche zone impervie sull’Appennino centro-meridionale, mentre sulle Alpi l’ultimo individuo venne ucciso già negli anni ’20 del secolo scorso. Ed ora Fugatti vuole ergersi a pioniere di un nuovo sterminio che, potenzialmente, affascinando la miopia di altri politici italiani, potrebbe coinvolgere tutta la Nazione.

Un secolo di studi scientifici e di tentativi di strutturare una convivenza pacifica tra i cittadini e i lupi viene così spazzato via da un decreto miope, crudele che nasconde le gravi mancanze gestionali dell’amministrazione trentina in tema di prevenzione dei conflitti con la fauna selvatica – affermano LAV, LNDC Animal Protection e WWF – sparare a due lupi a caso dovrebbe risolvere la presunta ‘emergenza’? La situazione attuale è figlia dalla mancata o insufficiente erogazione di misure preventive, che necessita di una continua e seria analisi delle inefficienze dei sistemi già implementati per comprendere come migliorarli”.

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