Home Comunicato stampa LNDC Animal Protection. Nuove norme UE sulle emissioni degli allevamenti intensivi, solo l’Italia dice no.

LNDC Animal Protection. Nuove norme UE sulle emissioni degli allevamenti intensivi, solo l’Italia dice no.

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L’associazione: “Questi stabilimenti sono una torura per gli animali e un pericolo per le persone”

Nell’ottica di riduzione dell’inquinamento ambientale, il Consiglio UE ha approvato nei giorni scorsi le modifiche alla Direttiva sulle emissioni industriali. Tra i settori coinvolti ci sono anche gli allevamenti intensivi, intesi come allevamenti con più di 350 maiali, 280 polli da carne e 300 galline ovaiole. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, infatti, proprio questi stabilimenti sarebbero l’origine del 54% di tutte le emissioni di metano, con gravissime conseguenze per la salute di tutti oltre che per quella degli animali.

Ora toccherà agli Stati membri controllare che queste nuove regole vengano rispettate e applicare sanzioni adeguate per i trasgressori, con una sanzione minima pari al 3% del fatturato annuo per le infrazioni più gravi. La revisione della Direttiva è stata approvata alcuni giorni fa, anche con il voto negativo dell’Italia, unico Paese contrario.

“Fortunatamente il Consiglio Europeo si è espresso favorevolmente, nella speranza che queste nuove norme siano sufficienti ad arginare l’inquinamento causato dalle attività umane in generale e dagli allevamenti intensivi in particolare. Tuttavia, è davvero sconfortante vedere ancora una volta come il nostro Governo si dimostri del tutto incosciente e irresponsabile quando si tratta di tutelare l’ambiente e gli animali. Gli allevamenti intensivi, dal nostro punto di vista, sono una forma di tortura legalizzata per quelle povere anime che, pur essendo esseri viventi e senzienti, non hanno una vita e sono considerati solo oggetti da sfruttare in ogni modo pur di ottenere un profitto. Allo stesso tempo, come hanno rilevato in UE, questi allevamenti danno il principale contributo all’inquinamento, rappresentando un pericolo per tutti noi. Visto il voto contrario a queste nuove norme, dobbiamo quindi dedurre che al Governo italiano non importi non soltanto degli animali – cosa che era già tristemente chiara – ma nemmeno dei suoi stessi cittadini”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection

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