Perché lo spray antiorso è ancora vietato in Italia?

Vi siete mai chiesti cosa fareste se, durante un’escursione nel bosco, vi trovaste faccia a faccia con un orso? Per molti che vivono in zone dove la presenza di questi animali è frequente, come in Finlandia, Siberia o Trentino, è una domanda tutt’altro che teorica. Gli abitanti di queste regioni conoscono bene le regole di comportamento da adottare in caso di incontro con un orso. C’è però una differenza: mentre in molti paesi lo spray antiorso è considerato un valido strumento di difesa, in Italia il suo utilizzo è ancora dibattuto e limitato.

Mentre in gran parte dell’Europa e del Nord America lo spray antiorso è uno strumento di difesa consolidato, in Italia la sua diffusione è ancora limitata. Tuttavia, il Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento, da sempre in prima linea nella gestione della convivenza con gli orsi, ha ottenuto l’autorizzazione a utilizzare lo spray, sottolineandone l’efficacia come misura preventiva in caso di incontri ravvicinati con questi grandi mammiferi.

Lo spray antiorso è un potente deterrente a base di capsaicina, la stessa sostanza che rende piccante il peperoncino. Simile a uno spray al peperoncino, ma con una formulazione più concentrata, viene spruzzato in una nuvola che irrita fortemente le mucose di orsi e altri grandi animali, costringendoli a desistere dall’attacco.

L’utilizzo dello spray antiorso non è così semplice come potrebbe sembrare. Questa è una delle ragioni per cui la sua legalizzazione in Italia è ancora dibattuta. Come sottolinea Claudio Groff, coordinatore del Settore Grandi Carnivori della Provincia autonoma di Trento, lo spray è uno strumento prezioso ma richiede una preparazione specifica. È fondamentale sapere come prevenirne l’uso, ad esempio facendo rumore durante le escursioni, e come usarlo correttamente in caso di necessità. Filippo Zibordi, zoologo e esperto di orsi, concorda sull’efficacia dello spray, ma sottolinea che non è una soluzione miracolosa e richiede una formazione adeguata.