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Un attestato per il benessere degli animali.

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Il mondo delle certificazioni in campo zootecnico si amplia con l’introduzione di cinque nuovi standard produttivi per suini e bovini da carne e da latte.

Chi è già coinvolto nei sistemi di certificazione ed etichettatura potrebbe chiedersi se fosse necessario aggiungere ulteriori complessità agli allevamenti.

È una domanda legittima, ma in questo caso la risposta va oltre i possibili, e talvolta aleatori, vantaggi commerciali di un’etichetta distintiva.

La differenza sta nell’accesso alle risorse comunitarie legate alla condizionalità (Ecoschemi) e ai sostegni dei Psr. Esaminiamo alcuni dettagli per capire meglio.

I cinque nuovi disciplinari sono tutti incentrati sul benessere animale e fanno parte del progetto delineato dal Ministero dell’Agricoltura nel 2020, di cui AgroNotizie® aveva dato anticipazione.

Questi disciplinari rientrano nel Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA), volto a sostenere e valorizzare gli allevamenti che superano gli standard normativi.

Il progetto, ambizioso e complesso, ha richiesto più tempo del previsto per la sua realizzazione.

Innanzitutto, è stato necessario nominare un “Comitato Tecnico Scientifico Benessere Animale” (CTSBA) per definire i disciplinari di produzione, che ora sono finalmente pronti, sebbene ancora in forma di bozza e dunque migliorabili.

Nella fase operativa, sarà Accredia, l’unico ente di certificazione autorizzato, a garantire che ogni passaggio della filiera produttiva avvenga secondo le regole stabilite.

Senza entrare nei dettagli di ciascun disciplinare, consultabili tramite i relativi link, è stato possibile evitare che solo gli allevamenti al pascolo potessero accedere alle risorse comunitarie previste al livello 2 dell’Ecoschema uno della nuova PAC (Politica Agricola Comune).

Il pascolo è contemplato, ma solo per periodi limitati, bilanciato però da uno spazio maggiore a disposizione degli animali nelle aree confinate.

Un altro elemento chiave è l’attenzione al farmaco veterinario e al suo uso oculato e responsabile.

Questo è collegato alla riduzione dei fenomeni di antibiotico-resistenza, in linea con le strategie One Health, che riconoscono l’interconnessione tra la salute umana e quella animale.

L’adesione ai programmi SQNBA è volontaria e non sono previsti incentivi per coprire le maggiori spese necessarie a soddisfare i requisiti dei disciplinari.

Il vantaggio risiede nella possibilità di etichettatura, che è ancora in fase di studio.

Molto dipenderà dalla diffusione del prodotto, inevitabilmente più costoso, e dalle campagne promozionali che potrebbero aiutare a farlo conoscere ai consumatori.

Per ora, è preferibile concentrarsi sui premi comunitari condizionati.

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