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Botti di Capodanno: una bomba per umani e animali, la LAV chiede il divieto.

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Ogni Capodanno si ripete lo stesso dramma: botti che mettono a repentaglio la vita di uomini e animali. Esplosioni assordanti e luci accecanti terrorizzano i nostri amici a quattro zampe, causando fughe disperate e gravi traumi. Anche per gli esseri umani il bilancio è pesante: nel 2025, sono state oltre 300 le persone ferite, molte delle quali bambini. È ora di dire basta a questa inutile violenza e di trovare modi più rispettosi per festeggiare.

Il dibattito sui botti di Capodanno si ripropone puntualmente ogni anno, suscitando un’ondata di indignazione che, tuttavia, si esaurisce presto. ‘È un circolo vizioso che deve essere interrotto’, afferma Alessandra Ferrari, responsabile LAV per gli Animali Familiari. ‘Le istituzioni devono agire in modo deciso, vietando i botti e supportando la riconversione delle attività legate ai fuochi d’artificio’. Solo così potremo porre fine a questa strage annuale di animali e ridurre i rischi per la salute umana.

L’Unità d’Emergenza LAV è stata in prima linea durante i festeggiamenti di Capodanno, fornendo assistenza a Bologna, Firenze e Prato. Grazie al servizio telefonico attivo 24 ore su 24 e alle squadre di volontari sul territorio, è stato possibile soccorrere numerosi animali spaventati dai botti. A Prato, ad esempio, è stata ritrovata una cagnolina smarrita. Come sottolinea Beatrice Rezzaghi, responsabile dell’Unità d’Emergenza LAV, ‘è urgente che le istituzioni intervengano per porre fine a questa emergenza annuale’.

Per porre fine alla strage di animali e alle ferite causate dai botti, è necessario un cambiamento culturale e legislativo. La campagna LAV ‘Basta Botti’ chiede al governo di introdurre un divieto definitivo dei botti e di promuovere iniziative per diffondere una cultura del rispetto per gli animali e l’ambiente. Esistono già molte alternative valide per festeggiare in modo sicuro e sostenibile, come gli spettacoli di video mapping o i fuochi barocchi. È tempo di abbandonare una tradizione obsoleta e pericolosa.

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