Curiosità Salute e benessere Veterinario Diete “alternative” per cani e gatti: la veterinaria lancia l’allarme sui rischi. Di PetNews24 Scritto: 14 Ottobre 2025 4 minuto/i di lettura L’evoluzione delle nostre abitudini alimentari ha portato molti proprietari a interrogarsi su regimi alternativi per i propri animali domestici. Motivazioni etiche, ambientali o la ricerca di cibi più sani spingono verso diete vegane, vegetariane o a base di cibo crudo (BARF). La Dott.ssa Giada Gemma Bertuzzi, medico veterinario specializzato in nutrizione, mette in guardia: “È fondamentale optare per scelte consapevoli e guidate da un esperto per evitare carenze nutrizionali che possono portare a patologie”. Il punto sulle diete senza carne La veterinaria sottolinea la netta differenza tra le due specie: Cane (Onnivoro): Una dieta vegetariana è un percorso possibile, anche grazie ai prodotti commerciali bilanciati. Tuttavia, l’approccio vegano (privo di proteine animali) aumenta il rischio di carenze, specialmente con le diete casalinghe “fai da te”. È sempre consigliato il monitoraggio annuale di uno specialista. Gatto (Carnivoro Stretto): La questione è “più delicata”. Il gatto ha bisogni nutrizionali definiti, incompatibili con un’alimentazione esclusivamente vegetale. La Dott.ssa Bertuzzi sconsiglia la dieta vegana, poiché mancherebbero elementi essenziali come alcuni lipidi e la taurina, che dovrebbero essere integrati artificialmente. Rischio BARF: attenti a ossa e batteri Un capitolo a parte è dedicato alla dieta BARF (cibo crudo, biologicamente appropriato), una pratica in crescita che implica la somministrazione di carne, frattaglie e ossa crude. In questo caso, i rischi sono due: Rischio Fisico: Legato alle ossa che, se non scelte correttamente o digerite male, possono causare stipsi, ostruzioni o persino pericolose perforazioni gastrointestinali e fratture dentali. Rischio Microbiologico (per l’Uomo): L’utilizzo di alimenti crudi (soprattutto carni bianche) espone al rischio di contaminazioni batteriche (es. Salmonella o Campylobacter). Sebbene l’animale sano possa gestirli, i batteri finiscono nelle feci e rappresentano un pericolo per l’ambiente domestico, specialmente in presenza di bambini, anziani o persone fragili. Per tale motivo, la dieta BARF è sconsigliata in queste circostanze. Cosa fare? I consigli per l’acquisto Per chi sceglie alimenti confezionati, la Dott.ssa Bertuzzi raccomanda di: Affidarsi a marchi noti: Che garantiscano qualità delle materie prime e processo di lavorazione. Verificare la dicitura: Per l’umido del gatto, in particolare, è fondamentale acquistare prodotti etichettati come “completo” per assicurare un bilanciamento nutrizionale adeguato, utilizzando gli alimenti “complementari” solo come snack.