Home Ambiente Specie minacciate da tradizioni e superstizioni: flora e fauna selvatica in pericolo globale.

Specie minacciate da tradizioni e superstizioni: flora e fauna selvatica in pericolo globale.

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In ogni parte del mondo, le tradizioni popolari abbracciano credenze che attribuiscono a prodotti animali o parti di essi poteri magici, antimalocchio, o addirittura qualità farmacologiche e afrodisiache. Queste credenze, secolari e contemporanee, sono diffuse anche in Italia, insieme a molte altre nazioni. Tuttavia, l’impatto di tali credenze sulla vita selvatica è significativo e spesso drammatico, mettendo molte specie sull’orlo dell’estinzione.

WWF e CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) hanno lanciato un allarme in vista del World Wildlife Day, un evento promosso dalle Nazioni Unite per celebrare la fauna e la flora selvatica del pianeta e sensibilizzare sull’importanza vitale che rivestono per la nostra sopravvivenza. In occasione di questa giornata, le due associazioni hanno anticipato un report intitolato “La sfortuna è farli estinguere”, in seguito alla recente collaborazione avviata.

La GAS – Giornata Anti Superstizione, che si terrà il venerdì 17 maggio, sarà un’opportunità per riflettere su queste tematiche e sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che le credenze popolari possono comportare per la conservazione della vita selvatica.

Il report, tratto dal dossier omonimo che sarà pubblicato su “Query”, la rivista trimestrale del CICAP prevista per aprile, delinea le minacce derivanti da tradizioni e superstizioni, molte delle quali radicate nell’antichità e talvolta riscontrabili nei bestiari medievali o nei trattati di filosofia naturale rinascimentali. Inoltre, viene presentata una Mappa globale di questo fenomeno.

La perdita di specie animali non solo compromette la biodiversità, ma rappresenta anche un danno per la specie umana. Infatti, molte di queste specie svolgono un ruolo cruciale nel mantenere gli equilibri degli habitat in cui vivono, nella regolazione del clima e nella produzione di cibo.

Tra le pratiche legate a superstizioni e tradizioni, sia antiche che moderne, l’utilizzo più diffuso si ritrova nella medicina tradizionale orientale, con particolare riferimento alla Cina, ma anche al Vietnam, al Giappone e alla Thailandia. Ancora oggi, questi paesi si riforniscono di animali o parti di essi per scopi medicinali. Tra gli esempi più noti vi sono la bile degli orsi della luna, le ossa, le pelli e altre parti della tigre, il corno di rinoceronte (soprattutto in Vietnam), la pelle dell’asino selvatico africano e il cavalluccio marino, spesso essiccati o ridotti in polvere.

Nonostante alcuni segnali di ripresa, come nel Bhutan e in Russia, la tigre rimane una specie ancora a rischio di estinzione, considerata minacciata secondo la Lista Rossa IUCN. Dell’asino selvatico africano si stima che il numero di individui potenzialmente capaci di riprodursi sia compreso tra 20 e 200, rendendolo una specie in pericolo critico di estinzione.

Un recente report ha evidenziato un aumento del bracconaggio di rinoceronti neri in alcune aree del Sud Africa a partire dal 2023, con circa 500 animali uccisi, dopo un periodo di calo durato alcuni decenni. La specie rimane presente sul continente africano con poco più di 5.000 esemplari, pertanto è considerata in pericolo critico di estinzione.

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