Attualità Curiosità Un attestato per il benessere degli animali. Di PetNews24 Scritto: 27 Maggio 2024 4 minuto/i di lettura Il mondo delle certificazioni in campo zootecnico si amplia con l’introduzione di cinque nuovi standard produttivi per suini e bovini da carne e da latte. Chi è già coinvolto nei sistemi di certificazione ed etichettatura potrebbe chiedersi se fosse necessario aggiungere ulteriori complessità agli allevamenti. È una domanda legittima, ma in questo caso la risposta va oltre i possibili, e talvolta aleatori, vantaggi commerciali di un’etichetta distintiva. La differenza sta nell’accesso alle risorse comunitarie legate alla condizionalità (Ecoschemi) e ai sostegni dei Psr. Esaminiamo alcuni dettagli per capire meglio. I cinque nuovi disciplinari sono tutti incentrati sul benessere animale e fanno parte del progetto delineato dal Ministero dell’Agricoltura nel 2020, di cui AgroNotizie® aveva dato anticipazione. Questi disciplinari rientrano nel Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA), volto a sostenere e valorizzare gli allevamenti che superano gli standard normativi. Il progetto, ambizioso e complesso, ha richiesto più tempo del previsto per la sua realizzazione. Innanzitutto, è stato necessario nominare un “Comitato Tecnico Scientifico Benessere Animale” (CTSBA) per definire i disciplinari di produzione, che ora sono finalmente pronti, sebbene ancora in forma di bozza e dunque migliorabili. Nella fase operativa, sarà Accredia, l’unico ente di certificazione autorizzato, a garantire che ogni passaggio della filiera produttiva avvenga secondo le regole stabilite. Senza entrare nei dettagli di ciascun disciplinare, consultabili tramite i relativi link, è stato possibile evitare che solo gli allevamenti al pascolo potessero accedere alle risorse comunitarie previste al livello 2 dell’Ecoschema uno della nuova PAC (Politica Agricola Comune). Il pascolo è contemplato, ma solo per periodi limitati, bilanciato però da uno spazio maggiore a disposizione degli animali nelle aree confinate. Un altro elemento chiave è l’attenzione al farmaco veterinario e al suo uso oculato e responsabile. Questo è collegato alla riduzione dei fenomeni di antibiotico-resistenza, in linea con le strategie One Health, che riconoscono l’interconnessione tra la salute umana e quella animale. L’adesione ai programmi SQNBA è volontaria e non sono previsti incentivi per coprire le maggiori spese necessarie a soddisfare i requisiti dei disciplinari. Il vantaggio risiede nella possibilità di etichettatura, che è ancora in fase di studio. Molto dipenderà dalla diffusione del prodotto, inevitabilmente più costoso, e dalle campagne promozionali che potrebbero aiutare a farlo conoscere ai consumatori. Per ora, è preferibile concentrarsi sui premi comunitari condizionati.