Animali marini Attualità Curiosità Proteggere le creature del mare: un obiettivo a portata di mano. Di PetNews24 Scritto: 16 Aprile 2024 3 minuto/i di lettura Da anni, un team di ricercatori e scienziati dell’Università di Siena, noti come i “Plastic Busters” per il loro coinvolgimento nel progetto internazionale di ricerca scientifica omonimo, si impegna a monitorare lo stato di salute del Mar Mediterraneo. Il loro obiettivo principale è indagare sulla presenza di microplastiche e comprendere l’impatto ambientale di questo tipo di inquinamento. Per condurre le loro ricerche in mare, il team utilizza un catamarano appositamente attrezzato, dotato di un retino “manta” speciale progettato per la raccolta e il campionamento dei rifiuti di plastica dispersi nell’ambiente marino. Nel 2013, sotto l’auspicio delle Nazioni Unite attraverso il Sustainable Development Solution Network, ha visto la luce il progetto Plastic Busters, con l’obiettivo primario di monitorare e mitigare l’impatto dei rifiuti marini e delle microplastiche sulla biodiversità nel Mar Mediterraneo. Questa iniziativa ambiziosa ha segnato un momento storico, unendo per la prima volta i ricercatori provenienti dai paesi delle sponde Nord e Sud del Mediterraneo. Fin dalla sua nascita, Plastic Busters ha conseguito risultati significativi, effettuando monitoraggi estesi delle acque del Mediterraneo e identificando le zone più contaminate e le specie più a rischio, come ad esempio la tartaruga marina Caretta caretta. Proteggere il Mar Mediterraneo significa preservare un eccezionale patrimonio di biodiversità, che include numerose specie di pesci e otto specie di cetacei. Tra queste, spiccano creature spettacolari come la Balenottera comune, il secondo animale marino più grande dopo la Balenottera azzurra; il Capodoglio, noto per avere il cervello più grande del regno animale e per le sue abilità di immersione in apnea; il Tursiope e la Stenella striata, che potrebbero gareggiare per la medaglia d’oro olimpica nel nuoto acrobatico e sincronizzato.