Cronaca Mondo SOS Animali Affermazioni scioccanti di Kristi Noem: “Ho preso la difficile decisione di mettere a dormire il mio cane”. Di PetNews24 Scritto: 29 Aprile 2024 3 minuto/i di lettura Kristi Noem ha momentaneamente rubato la scena persino a Donald Trump, con le sue rivelazioni che hanno catturato l’attenzione. Le confessioni, estratte dal suo imminente libro intitolato “No Going Back: The Truth on What’s Wrong with Politics and How We Move America Forward”, hanno proiettato un nuovo fascio di luce sulla sua possibile candidatura a vicepresidente degli Stati Uniti. In particolare, ha dichiarato: “Ho dovuto prendere la difficile decisione di mettere a dormire il mio cane di 14 mesi a causa della sua indisciplina”. Nel caso in cui Trump dovesse riconquistare la Casa Bianca, la governatrice del South Dakota si posiziona come una delle possibili vicepresidenti. Il suo nome è già oggetto di discussione e ora agita le acque non solo tra i democratici, ma anche tra alcuni repubblicani, e probabilmente suscita l’interesse di una vasta fetta del pubblico mondiale. Nel suo libro, la 52enne ha condiviso una storia controversa riguardante il suo cane Cricket, descrivendolo come indisciplinato e pericoloso, e ammettendo di averlo abbattuto. Non solo Cricket ha incontrato questa sorte, ma anche una capra familiare, chiamata da Noem “capra puzzolente”, per il suo odore sgradevole e il comportamento aggressivo a causa della mancanza di castrazione. Questa capretta, che amava giocare “inseguendo” i figli della governatrice, è stata portata in una cava di ghiaia e uccisa da Noem. Il racconto, crudo e non adatto ai sensibili, potrebbe tuttavia esaltare la personalità e la leadership di Noem, mostrandola come una figura forte capace di prendere decisioni drastiche quando necessario. Decisioni che si discostano dalla tradizione dei Presidential Pets, raramente infranta, che regna alla Casa Bianca, sono rappresentate dalla presenza dei cani di Joe Biden, in particolare Commander, notoriamente indisciplinato, così come dagli amati animali degli Obama, incluso il cagnolino Fala di Franklin Roosevelt, e potremmo risalire indietro nel tempo fino all’epoca di George Washington. Al contrario della maggior parte dei suoi predecessori, Trump è stato uno dei pochi a non desiderare animali nella residenza ufficiale di Washington.