Home Ambiente Superstizioni e tradizioni continuano a danneggiare la vita degli animali selvatici.

Superstizioni e tradizioni continuano a danneggiare la vita degli animali selvatici.

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Il 3 marzo è il World Wildlife Day, una giornata promossa dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’importanza della conservazione della fauna e della flora selvatiche e per far comprendere il loro ruolo fondamentale per la nostra sopravvivenza. In questa occasione, il WWF e il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP) presentano i contenuti del report “La sfortuna è farli estinguere”, preparato in vista della Giornata Anti Superstizione il 17 maggio.

Il rapporto evidenzia come molte specie animali siano minacciate da tradizioni e superstizioni, molte delle quali risalgono a tempi antichi e si trovano in tutto il mondo, compresa l’Italia. Queste credenze hanno un impatto pesante sulla sopravvivenza di molte specie selvatiche.

Il documento descrive le minacce per la fauna legate a credenze popolari, che spesso si riflettono in pratiche presenti nei bestiari medioevali o nei trattati di filosofia naturale rinascimentali. Il WWF e il CICAP sottolineano che la perdita di specie animali non danneggia solo la biodiversità, ma ha anche conseguenze per gli equilibri degli habitat, il clima e la produzione di cibo.

Il rapporto analizza alcune delle superstizioni più diffuse, come l’uso di animali nella medicina tradizionale orientale. Ad esempio, la bile degli orsi della luna, le ossa e altre parti della tigre, il corno di rinoceronte e il cavalluccio marino sono ancora considerati rimedi efficaci in alcune culture, nonostante il grave impatto sulla sopravvivenza di queste specie.

Nonostante alcuni segnali di miglioramento in alcuni Paesi, molte specie rimangono minacciate. Ad esempio, la tigre è ancora a rischio di estinzione e l’asino selvatico africano è considerato in pericolo critico. Anche il bracconaggio di rinoceronti neri è aumentato in alcune aree del Sud Africa, mettendo a rischio la sopravvivenza di questa specie.

Le superstizioni cinesi hanno un impatto anche in Italia, dove vengono attribuiti poteri “farmacologici” ad alcuni animali. Ad esempio, il vino misto al sangue di anguilla è considerato un rimedio contro l’ubriachezza, mettendo a rischio la sopravvivenza di questa specie.

In tutto il mondo, si attribuiscono presunti poteri afrodisiaci a diverse specie animali, con gravi conseguenze per la conservazione della fauna selvatica. Anche in Italia, alcune specie sono minacciate da credenze popolari, come nel caso del falco pecchiaiolo nello Stretto di Messina.

Queste superstizioni hanno un impatto devastante sulla sopravvivenza di molte specie animali e devono essere affrontate con azioni concrete per proteggere la fauna selvatica e preservare la biodiversità del nostro pianeta.

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