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Animali domestici: evviva le coccole, ma occhio a non esagerare.

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Abbracciare, coccolare, vezzeggiare i nostri animali è qualcosa che ci regala gioia, scioglie le tensioni e migliora il nostro umore. La pet therapy, lo sappiamo, è ormai universalmente riconosciuta come efficace da numerosi studi. Ma siamo sicuri che tutto questo affetto faccia bene anche al nostro cane? amusi, (https://www.amusi.it), che produce pet food di alta qualità, ha chiesto alla dottoressa Costanza Delsante, medico veterinario e consulente per la nutrizione, se troppe effusioni possano avere delle conseguenze negative per il nostro cane o gatto. La risposta è chiara: coccole sì, ma con moderazione.

«Cani e gatti amano la socialità – dichiara la dottoressa Costanza Delsante – la loro mente è strutturata per stare con gli altri e vivere con il branco familiare. In questa dimensione, coccole e contatto fisico sono elementi naturali, anzi, l’affetto rappresenta una vera e propria iniezione di benessere. Quello di cui gli animali hanno bisogno, e che spesso dimentichiamo, è la chiarezza: la relazione cane-padrone si basa su di un rapporto gerarchico in cui l’uomo è l’elemento dominante. Cani e gatti hanno bisogno di sapere chi è la guida del branco e soprattutto devono avere un linguaggio comune con cui comprendersi a vicenda. Occorre rapportarsi con gli animali con dei segnali chiari: le coccole, in questo contesto, sono segnale di gratificazione, di affetto, e devono essere un premio per un atto positivo. Troppe tenerezze, di contro, potrebbero disorientarli, perché non ne capirebbero il motivo. Gli animali domestici hanno bisogno di dare un significato ai nostri gesti e dobbiamo essere attenti ad un eccesso di effusioni, perché potrebbero rivelarsi controproducenti

Gli animali amano ricevere coccole e gratificazioni quando sentono di aver compiuto una buona azione: hanno risposto correttamente ad un comando, fatto una cosa nel modo giusto, gestito bene un pericolo. È in quei momenti che dobbiamo mostrare il nostro affetto, perché è allora che ne hanno più bisogno. Esistono animali più giocherelloni, altri più litigiosi, altri più pigri – ma ognuno di essi avrà il suo modo per richiedere affetto: la richiesta di coccole è una richiesta di attenzione nei confronti del padrone, che il cane percepisce come premio al suo comportamento.
Essere costantemente coccolati, qualunque cosa si faccia, potrebbe essere rischioso: ad esempio, animali che ricevono troppe attenzioni potrebbero sviluppare comportamenti dominanti, arrivando a imporre loro l’orario dei pasti, o non rispondendo più ai nostri ordini.

Non confondere cibo e coccole
«Coccole e cibo sono due cose diverse. Quando, quanto e cosa mangiare lo decide il padrone, non il cane o il gatto. L’alimentazione non va usata come una coccola, è uno degli errori principali nella relazione cane-padrone. Non è così che lo gratifichiamo: è possibile premiarlo con uno snack o una ricompensa particolare se “ha fatto il bravo”, ma anche in questo caso è bene agire nella giusta misura, sia per evitare di farlo ingrassare, sia per garantirgli quell’appagamento che la sua natura richiede.» Quello di cui il cane ha bisogno è un’interazione quotidiana e stimolante con il padrone, in cui attenzioni, cure, gioco e coccole si alternano in maniera razionale e motivata.

Anche negli animali le carezze riducono lo stress e la produzione di cortisolo
Molti studi attestano come gli animali siano una fonte benefica contro lo stress degli umani; meno noto è che vale anche il contrario, noi stessi possiamo avere un effetto positivo sulla produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, nei nostri animali. «Attraverso la valutazione di parametri endocrini, fisiologici e comportamentali – rileva la dottoressa Delsante –è stata confermata l’efficacia del contatto fisico con l’uomo anche nel ridurre il livello di stress dei cani. Un contatto delicato (ad esempio delle carezze sul petto) è utile per calmare i cani durante o dopo aver vissuto un evento stressante, andando ad abbassare la frequenza cardiaca e la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Altri studi invece dimostrano come avere un contatto fisico rassicurante con il padrone aiuti il cane a mantenere la calma più a lungo una volta separatisi

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