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Boom del Pet Market. Zampando si rinnova con nuovo sito e format innovativo per la cura degli animali.

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Dopo 5 anni, il noto e-commerce di prodotti per animali del Gruppo Ebano si rinnova, e punta a un nuovo modello di business completamente nuovo per il mercato italiano ed europeo.

HEADLINE:

• Zampando ha un nuovo sito web, tutto rinnovato: nuovo logo, nuova grafica e nuove sezioni con focus sul benessere e la cura degli animali;

• Massima attenzione ai prodotti venduti: accuratamente selezionati, di alto livello, sani, bio e sostenibili, non reperibili nella grande distribuzione, per garantire sempre il meglio ai nostri animali;

• Zampando diventa ancora più efficiente e green: nuova logistica razionalizzata e più sostenibile, grazie alla partnership con Mail Boxes Etc.

• Il nuovo Zampando è il primo passo del Gruppo Ebano verso il potenziamento del settore Animal Care. A breve verrà rilasciato anche il nuovo sito di PetMe, portale di informazione e servizi innovativi per i proprietari di animali da compagnia;

• Il mercato dei Pet è sempre più in espansione, complice la pandemia, che ha acceso un particolare interesse nei confronti del benessere dei nostri animali.

Zampando si rifà il look e dopo 5 anni dal suo lancio si presenta ai clienti con un nuovo sito, completamente rinnovato e orientato a un nuovo modello di business: più efficiente, più sostenibile, ma soprattutto con al centro la cura e il benessere degli animali.

Zampando (www.zampando.com) è il noto e-commerce di prodotti per animali da compagnia del Gruppo Ebano, creato 5 anni fa e con oltre 3mila prodotti disponibili per cani e gatti. Oggi, è intenzionato a portare in Italia e in Europa un nuovo modello di business, dove a fare la differenza sono competenza, professionalità e attenzione per il mondo Pet.

Forte del grande successo di questi anni, Zampando nel 2020 è entrato per la prima volta tra i primi 500 siti e-commerce in Italia (classifica ITQF), e tra i primi 5 negozi online del settore Pet.

Se il 2021 è stato all’insegna delle tre parole chiave “innovazione, sostenibilità e organizzazione”, il 2022 si preannuncia una vera svolta per uno dei siti per animali più utilizzati dagli italiani.

Una piattaforma rinnovata, tutta rivolta alla cura e al benessere dei nostri animali, grazie al coinvolgimento di un team di esperti e professionisti qualificati per ogni esigenza. Frutto del lavoro di una grande impresa italiana, con una forte spinta al sociale e alla sostenibilità, che sceglie di fare business in modo diverso.

Un po’ di dati su Zampando:

  • Feedback positivi customer care: 95,3% (fonte: Google Feedback);
  • Customer base (n. di clienti registrati alla newsletter): 44.543
  • Traffico web organico: +35,44% media annua, più che proporzionale rispetto a quello a pagamento (fonte: Google Analytics);
  • Gamma prodotti: +12,7% in un anno;
  • Tasso di ricorsività degli acquisti (n. di ordini medi per cliente): 2,14.

Massima attenzione alla selezione dei prodotti venduti

“Zampando riparte con un sito web completamente ripensato per gli utenti, che non sono più soltanto clienti che acquistano prodotti per animali, ma proprietari di animali sempre più consapevoli della centralità della salute dei propri pet” spiega l’Amministratore delegato Alberto Grassi.

Massima attenzione anche ai prodotti venduti: accuratamente selezionati, di alto livello, sani, bio e sostenibili, non reperibili in commercio presso la grande distribuzione, per garantire il massimo benessere ai nostri amici animali.

“Su circa 3mila prodotti che proponiamo ai nostri clienti, circa la metà sono prodotti parafarmaceutici (parafarmaci, antiparassitari, integratori), e l’altra metà alimenti. Rispetto a questi abbiamo operato una scelta chiara: scegliere solo aziende che lavorano su alimenti dietetici e specifici per determinate necessità degli animali. Una scelta premiante per il mercato a cui puntiamo: vogliamo distinguerci per competenza, informazione e attenzione”.

“Prediligiamo quelle aziende che non usano OGM, ormoni, pesticidi o che si distinguono per allevamenti e coltivazioni etiche. Il Gruppo Ebano va sempre più nella direzione dell’etica, della tutela della salute del consumatore finale, e della sostenibilità a tutto tondo” sottolinea il Presidente di Ebano S.p.A. Carlo Robiglio.

Come cambia Zampando: le novità grafiche.

A cambiare è innanzitutto la grafica. Le vecchie immagini a fumetti hanno lasciato il posto a foto vere di animali, con le cromie del bianco e del blu e un nuovo logo, ridisegnato proprio per sostenere la nuova anima di Zampando: non solo commerciale, ma anche e sempre di più informativa, con al centro il benessere dei nostri amici animali.

Nuove sezioni popolano oggi il sito web, come quella dedicata alla cura e al benessere di cani, gatti e via altri altri animali, dove è possibile conoscere e acquistare parafarmaci e alimenti dietetici.

Le novità nella logistica

Altra novità importantissima per Zampando riguarda la logistica: prima, sede operativa e magazzino si trovavano a Putignano, Puglia. Ora, per rendere più razionale ed efficiente l’organizzazione, e per generare un impatto positivo sull’ambiente, tutto è stato spostato a Monza e affidato a Mail Boxes Etc.

La stragrande maggioranza delle aziende scelte da Zampando per i prodotti venduti si trova infatti in Lombardia, e una buona parte degli acquisti viene effettuata nel Nord Italia. In questo modo, si risparmiano tonnellate di Co2. L’approccio sostenibile rientra a pieno titolo nella filosofia del Gruppo Ebano, che da sempre lavora sviluppando un modello equo e attento all’ambiente.

Da Zampando a PetMe: Gruppo Ebano sempre più presente nell’Animal Care Il nuovo Zampando è il primo passo del Gruppo Ebano verso il potenziamento del settore Animal Care.

A breve verrà rilasciato anche il nuovo sito di PetMe, portale di informazione e servizi innovativi per i proprietari di animali da compagnia.

Il boom degli animali da compagnia: i numeri di un mercato in forte espansione Nel 2020, complice la pandemia, si è registrato un vero e proprio aumento del numero di animali da compagnia presenti in Italia. Euromonitor ha stimato 62,17 milioni di esemplari – di cui 16 milioni di cani e gatti – superando persino il rapporto di 1 a 1 tra gli animali e la popolazione residente che esisteva fino all’anno prima.

Come spiega il rapporto Assalco-Zoomark 2021, gli animali d’affezione maggiormente presenti in Italia sono i pesci che, contando più di 29,9 milioni di esemplari, rappresentano circa la metà del totale dei pet che vivono nelle famiglie italiane. Oltre 16 milioni sono i cani e i gatti, entrambi in aumento. In diminuzione invece gli altri animali da compagnia, come uccelli ornamentali, pesci e piccoli mammiferi: Euromonitor ha calcolato 12,9 milioni di uccelli, 1,8 milioni di piccoli mammiferi e 1,4 milioni di rettili.

Anche le adozioni di cani e catti sono aumentate, come testimonia l’ENPA-Ente Nazionale Protezione Animali, che ha registrato nella fase acuta del lockdown un incremento del 15% rispetto al 2019. Lo stress causato dall’isolamento ha generato la voglia di prendersi cura di un animale in virtù del benessere che gli animali domestici generano per i proprietari.

Tutto questo si è tradotto, lato economico, in un aumento strutturale di domanda per il mercato Pet food, domanda che è stata assorbita da tutti i principali canali di vendita specializzati e generalisti.

Come riportato dai dati di Gfk, l’aumento dei “Pet Parents” si è riflesso in un aumento consistente del numero di famiglie acquirenti di alimenti per cani e gatti, che ha raggiunto 12,2 milioni: circa 1 milione di famiglie in più rispetto allo scorso anno, per lo più giovani e di condizione socioeconomica medio-alta, profilo interessante in termini di capacità di spesa e orientamento verso prodotti di più alta qualità.

Quello Pet è un mercato decisamente interessante, anche in Italia, che registra numeri sorprendenti. Il valore del mercato Pet food solo nel nostro Paese è pari a 2,4 miliardi di euro nel 2021, con una crescita del 6,4% rispetto al 2020. Oltre al cibo, anche il mercato degli accessori vola: a giugno 2021, questo segmento (che include igiene, giochi e altri accessori, ovvero guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari, tartarughiere e utensileria varia) mostra solo nella GDO un giro d’affari di oltre 75 milioni di euro e un incremento di fatturato pari al +4,1%. L’acquisto di accessori ha registrato un +7%, cura e igiene segnano una performance ottima con un +45%, parafarmacia e antiparassitari +14,5%, +40% di visite presso i veterinari durante il periodo pandemico.

I benefici degli animali sull’uomo.

Tantissimi i benefici riconosciuti agli animali: alleviano lo stress e le tensioni quotidiane, mettono allegria, contribuiscono a unire la famiglia, generano amore e affetto. Non solo. Agli animali da compagnia è attribuito un ruolo di primo piano nell’educazione e nella socialità di bambini e ragazzi: grazie a loro, i più piccoli imparano a rispettare la natura e tutti gli esseri viventi, a svolgere piccole azioni quotidiane, a responsabilizzarsi, a muoversi giocando all’aperto. La presenza degli animali è molto apprezzata anche da chi è in smart working. Proprio il fatto di essersi abituati a lavorare accanto al proprio pet tende a generare preoccupazione in chi deve rientrare in azienda.

La percezione emerge da alcune ricerche indipendenti, tra cui ad esempio lo studio Future of Work condotto da LinkedIn, il più grande network professionale online al mondo: secondo il 47% dei professionisti italiani, che hanno partecipato a questa indagine, sarebbe preferibile adottare un modello ibrido combinando lavoro in ufficio e lavoro da casa.

Quanto costa mantenere un animale in Italia.

Le spese veterinarie sostenute nell’anno precedente per i propri animali d’affezione (gatti, cani, furetti e altri piccoli animali) possono essere detratte al 19% nel modello 730 o Unico. La detrazione consiste in uno sconto Irpef, ossia una riduzione delle tasse da pagare. Per aver diritto alla detrazione si deve sostenere una spesa compresa tra 129,11 e 387,40 euro. La detrazione del 19% si calcola sulle spese veterinarie che eccedono la franchigia.

Assalco ha voluto tracciare l’“identikit” del proprietario, attraverso un’indagine commissionata a Wamiz, il sito numero 1 in Europa sugli animali da compagnia. Chi è il proprietario-tipo in Italia? Donna, tra i 45 e i 54 anni, abita in un piccolo centro nel Nord-Ovest e vive in appartamento. L’età dei proprietari è abbastanza eterogenea, ma vede un picco del 27,1% nella fascia compresa tra i 45 e i 54 anni, che nel 30,5% dei casi vivono nelle regioni del Nord-Ovest. Quasi la metà (48,8%) risiede in piccoli centri con meno di 40mila abitanti. La maggioranza dei proprietari ha un nucleo familiare composto da 2 persone (35%), più del 64% dichiara di non vivere con bambini. Abbastanza equilibrata anche la ripartizione tra chi vive in appartamento in condominio (54,9%) e chi in villette o abitazioni indipendenti con giardino (45,1%).

Verso il nuovo Sistema di Anagrafe Nazionale degli Animali d’Affezione.

Ad oggi, chi a vario titolo si occupa di animali da compagnia non può che riportare stime sulla popolazione che vive nelle famiglie italiane. Ma il dato certo è che sempre più persone sono attente al benessere e alla cura dei loro animali: il loro benessere è strettamente collegato a quello dei loro pet.

Non esiste al momento la possibilità di avere dati completi e aggiornati su base nazionale, poiché l’attuale sistema delle Anagrafi regionali degli animali d’affezione offre solo una fotografia parziale. L’obbligo di registrazione vige infatti – da 30 anni, ma quasi 1 italiano su 4 non rispetta questo obbligo – solo per i cani e, sebbene anche gatti e furetti abbiano una loro anagrafe, per loro la registrazione è facoltativa. Per queste due specie, l’identificazione con microchip e la successiva iscrizione in anagrafe sono obbligatorie solo qualora fosse necessario acquisire il passaporto valido per l’espatrio. Il Ministero della Salute prevede di estendere a tutte le regioni il nuovo Sistema di Anagrafe Nazionale degli Animali d’Affezione (S.I.N.A.A.F.) messo a disposizione con il supporto dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Il S.I.N.A.A.F. supererà i limiti delle banche dati regionali proponendo un’unica piattaforma centralizzata e integrata.

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