Home Attualità Continuerà lo scambio dei cacciatori giovani all’ERASMUS+. La risposta dell’UE all’OIPA.

Continuerà lo scambio dei cacciatori giovani all’ERASMUS+. La risposta dell’UE all’OIPA.

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Oipa: «Fare strage di animali indifesi è diseducativo e contrario ai principi di conservazione della biodiversità che la stessa Commissione persegue»

L’Erasmus+ continuerà a organizzare e a finanziare Hunters connect, lo scambio internazionale di giovani cacciatori. Lo ha comunicato all’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) Bjoern Seibert, il capo di Gabinetto della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Lo scorso marzo l’Oipa aveva inviato alla presidente von der Leyen una lettera in cui chiedeva il bando di tale scambio dal Programma, ma la risposta è stata negativa.

“Il progetto Hunters connect è stato finanziato secondo le procedure Erasmus+, inclusa una valutazione di qualità. Questa valutazione ha dimostrato che il progetto avrebbe riunito partecipanti provenienti da piccole comunità rurali per i quali questo progetto sarebbe stato la loro prima esperienza giovanile internazionale e di cooperazione europea. (…) La caccia sostenibile e ben gestita dovrebbe essere compatibile con il mantenimento o il ripristino di un favorevole stato di conservazione delle specie cacciabili. In questo contesto, la Commissione sostiene iniziative e misure di sensibilizzazione per promuovere la caccia sostenibile in conformità con le relative norme UE applicabili”, ha scritto Seibert all’Oipa.

La strage di animali finanziata con denaro pubblico dall’Erasmus+, il programma Ue per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa, era stata resa nota dall’Oipa venuta a conoscenza come dal 3 all’8 febbraio scorsi in Varsinais-Suomi, in Finlandia, sia stato organizzato il primo scambio internazionale per giovani cacciatori.

All’iniziativa hanno partecipato sette giovani di età compresa tra i 16 ei 29 anni provenienti da Finlandia, Estonia e Svezia, coadiuvati da cacciatori e organizzatori locali. La caccia è stata organizzata in diverse battute su diverse specie. I giovani hanno sparato e ucciso cervi dalla coda bianca, volpi, procioni e anatidi. Non è mancata la caccia in tana di piccoli animali.

Nell’agghiacciante resoconto corredato da foto altrettanto raccapriccianti, si leggono i particolari dei sei giorni sanguinari condotti in nome dell’istruzione e della formazione targata Erasmus: oltre che della carneficina dei poveri animali, i giovani sono stati protagonisti di visite a un’industria e a un negozio di armi, a un poligono di tiro e a un museo della caccia. La didattica si è incentrata anche su un’introduzione all’inseguimento del cervo dalla coda bianca cui è seguita una caccia nelle aree di Alastaro, Virttaa e Pöytä durante la quale i giovani finlandesi facevano da tutor agli studenti ospiti. La settimana si è conclusa con una lezione per “la preparazione di piatti di selvaggina e una nuova occasione di caccia per chi non avesse ancora abbattuto un cervo dalla coda bianca”, come si legge nel resoconto.

L’Oipa ricorda come il programma Erasmus+ sia finanziato dalla Commissione europea, organo esecutivo dell’Unione Europea, attraverso il bilancio dell’Unione Europea. Partecipano inoltre al finanziamento l’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (Eacea), dalle agenzie nazionali dei paesi partecipanti al programma e dagli uffici nazionali di alcuni paesi partner.

«Ci chiediamo come iniziative di questo tipo possano migliorare la qualità dell’istruzione e la formazione in Europa, obiettivo dell’Erasmus, e ci chiediamo come la Commissione europea possa considerare etico l’insegnamento dell’uccisione di animali indifesi, oltretutto con denaro pubblico dei contribuenti la cui stragrande maggioranza è contraria alla caccia», commenta l’Oipa. «Fare strage di animali indifesi è diseducativo e contrario ai principi di conservazione della biodiversità che la stessa Commissione persegue anche con il Piano d’azione per la biodiversità che punta a invertire la perdita di biodiversità in Europa entro il 2030».

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