Home Ambiente Sterminio nutrie. Un’altra strada è possibile.

Sterminio nutrie. Un’altra strada è possibile.

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La nutria (Myocastor coypus), o castorino, è un roditore originario del Sudamerica che è stato importato in Italia ed Europa per farne pellicce fin dai primi anni del secolo scorso. La storia e la cronaca hanno dimostrato più volte come le fughe accidentali dagli allevamenti e i rilasci intenzionali di esemplari da parte degli allevatori, abbiano favorito l’insediamento e la naturalizzazione della nutria sul nostro territorio.
Fino a pochi mesi fa il Myocastor coypus era oggetto di piani di contenimento da parte delle Province in quanto organi preposti per la gestione della fauna selvatica. I metodi utilizzati sono stati armi da fuoco e gabbie trappola. Nonostante da decenni si siano attuati questi piani di abbattimento, il “problema” della presenza numerica di questo roditore non è mai stato risolto anzi, il più delle volte i risultati sono stati controproducenti con relativo sperpero di denaro pubblico.
Con le recenti modifiche alla legge sia nazionale che regionale (Lombardia) sono subentrate paradossalmente non poche difficoltà e incomprensioni. Prima di tutto la nutria attualmente non è più considerata giuridicamente fauna selvatica oggetto di tutela ma è classificata al pari di topi, ratti, arvicole, talpe. Per cui ne sarebbe possibile l’abbattimento con qualunque mezzo e in qualunque periodo dell’anno. Questo però ha dato adito a molti pericoli e conseguenze non chiare. Per esempio sarebbe possibile utilizzare gabbie trappola con la scusante del contenimento della nutria anche per catturare – illegalmente – specie diverse dal Myocastor. Oppure permettere di contenere la nutria con metodi diretti (di dubbia efficacia e mai comprovata) senza limiti temporali o spaziali andrebbe a impattare pesantemente sui delicati equilibri ecologici anche delle specie più a rischio estinzione e protette da varie leggi.

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