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Santa Maria Capua Vetere (CE). Bracconaggio, la Procura “a caccia” di bunker.

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La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha fornito alcune linee guida alle forze dell’ordine operanti sul territorio, in ordine alle attività di contrasto al fenomeno del “bracconaggio” di animali, in violazione alle vigenti normative, che oltre a pregiudicare la conservazione delle specie animali ha delle negative conseguenze anche in materia urbanistica ed ambientale. Con tali linee guida, si è inteso adottare alcune procedure pratiche in ordine alle attività di polizia giudiziaria da esperire in caso di presenza di attività di bracconaggio. Difatti, l’illecita attività di caccia viene svolta, o prevalentemente tra l’altro, tramite l’utilizzo di postazioni in cui si sistemano i bracconieri, vale a dire strutture in cemento armato o non, parzialmente interrate (‘bunker’), che in gergo vengono anche chiamate ‘botti’ e che custodiscono il materiale necessario (fucili, munizioni, richiami elettromagnetici acustici, eccetera) che viene utilizzato per la sosta e gli appostamenti nella zona di caccia. Tali strutture sono, per lo più, di forma rettangolare e di estensioni variegate, in quanto talune di esse prevedono, oltre che lo spazio necessario per custodire il suindicato materiale, altresì degli spazi per la sosta e il pernottamento dei bracconieri, con le conseguenti violazioni alle norme urbanistiche.

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