Home Attualità Un morso nel cervello e la morte tra le sofferenze: così la pesca del polpo in Italia.

Un morso nel cervello e la morte tra le sofferenze: così la pesca del polpo in Italia.

2 minuto/i di lettura

«Il problema è che non ci sono limiti. Si pescano i polpi grandi e anche quelli piccoli. Senza soste, da gennaio a dicembre. Una volta non era così e infatti ce n’erano di più. Adesso non gli diamo il tempo di crescere. Ci vorrebbe un fermo pesca». Nell’investigazione sulla pesca del polpo in Italia, diffusa da Essere Animali, è uno dei pescatori a denunciare l’eccessivo sfruttamento dei nostri mari per la cattura di questi animali. Intanto sullo schermo scorrono le immagini che mostrano come vengono pescati e uccisi, a milioni, ogni anno. Una morte violenta e senza pietà per uno degli invertebrati più intelligenti del pianeta che ha alle spalle una storia di 270 milioni di anni di evoluzione. Presi all’amo grazie a un’esca (la polpara) i polpi vengono caricati sulle barche e solo allora (se non riescono a fuggire) vengono uccisi: o con un morso sul cervello o con un coltello. «Si tratta di un metodi improvvisati che non sempre garantiscono una morte istantanea – spiegano gli animalisti – E poi quando le barche giungono a terra il polpo, ancora agonizzante, viene lanciato ripetutamente a terra o sbattuto con un apposito legno, un procedimento che ha lo scopo di ammorbidire la carne prima che sia consumata».

leggi tutto

Carica altri articoli correlati
Carica più articoli in Attualità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vedi anche

Manovra 2025: novità su animali e spese veterinarie negli emendamenti approvati.

La Legge di Bilancio 2025 non ha ancora una versione definitiva, ma numerosi emendamenti r…